Pannelli solari a Sant’Angelo, interviene il Wwf: "Non siamo sicuri che si possa fare lì e in quel modo"

SANT’ANGELO IN VADO

Il coordinatore del Wwf Marche, il vadese Giuseppe Dini, interviene sulla realizzazione di un impianto agrifotovoltaico alle porte della città. Dopo la notizia apparsa ieri su queste colonne è partito il dibattito: "È davvero possibile farlo? - si interroga Dini - Il decreto del 2003 sulle energie rinnovabile sostiene che sono opere "di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti" ma aggiunge che la loro realizzazione deve avvenire "nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico".

Strana, ma intuibile, anche l’operazione di marketing legata alle parole: quello che sarebbe un impianto fotovoltaico più elevato da terra diventa un "agrifotovoltaico".

C’è da capire poi che coltura nascerà all’ombra dei panelli. Nella conversione in legge del decreto Ucraina, citato nell’articolo, è stato eliminato anche il limite del 10% di copertura della superficie agricola aziendale, ai fini dell’accesso agli incentivi statali per gli impianti agro-voltaici con montaggio dei moduli sollevati da terra. Va fatto presente inoltre che la nuova impostazione della disciplina degli impianti fotovoltaici su terreni agricoli è molto limitante per le imprese agricole, in quanto da una parte viene confermata l’ammissibilità agli incentivi solo per gli impianti agro-voltaici elevati da terra, dall’altra gli stessi non potranno accedere agli incentivi per piccoli impianti a terra, ma nei tetti sì".

Andrea Angelini