Parto in casa a Pesaro: sarta si improvvisa ostetrica e aiuta la madre

Il piccolo è venuto alla luce a Vallefoglia grazie alla prontezza di una vicina di casa e all’intervento di un’operatrice sanitaria

Il padre Lino, la vicina Alessandra con Vincenzo in braccio e la mamma Anna

Il padre Lino, la vicina Alessandra con Vincenzo in braccio e la mamma Anna

Pesaro, 15 giugno 2021 - Un parto in bagno, il bambino che non respira, il 118 al telefono e una sarta che diventa ostetrica. Giovedì sera a Vallefoglia, in via Canarecchia, è nato Vincenzo. Lo ha fatto sul pavimento, senza medici intorno. C’erano solo sua madre, suo padre e la vicina di casa, Alessandra Mariani, 42 anni. Sarta di professione, per l’occasione ha fatto partorire la sua amica Anna Petillo, seguendo i consigli di una signora del 118 al telefono. "Alle 22.10 in bagno siamo rimaste io e Anna. Da lì è stato un flash, in cinque minuti si sono rotte le acque ed è uscita la testa", racconta la Mariani. Ma i primi dolori c’erano già al pomeriggio, tanto che Anna e il suo compagno decidono di andare all’ospedale di Fano. Lì però gli dicono, dopo i controlli del caso, che per il parto ci vorranno almeno 10-15 ore. Tempo di tornare a casa, cenare ed ecco di nuovo i dolori, questa volta con le contrazioni.

"Abbiamo chiamato subito il 118 ma le ambulanze sono arrivate solo alle 10.35, una da Urbino e una da Pesaro", dice la Mariani. Ma in quel lasso di tempo, a Capponello, vicino a Morciola, Vincenzo è già nato. La gioia di venire al mondo che però ha rischiato di trasformarsi in una tragedia.

"Il bambino era viola, non piangeva – racconta ancora scioccata la Mariani – Aveva il cordone ombelicale intorno al collo. La signora del 118 mi ha tranquillizzato, tra grida e urla ci ha detto di togliergli il cordone e di massaggiargli la schiena. Lo ho rianimato e poi ha pianto, è vivo per miracolo".

Una storia che poteva finire male. Ma grazie a una voce professionale dietro a uno schermo che dava istruzioni, Vincenzo è nato, pesa 2.9 chili e domenica è stato dimesso dall’ospedale insieme alla sua mamma. "Voglio ringraziare la signora del 118 e chiederle scusa per il difficile momento. La cerchiamo per sapere chi è perché ci ha dato un grande aiuto", continua la sarta che in pochi minuti è riuscita a cucire una vita.

Quel giovedì sera nessuno se lo scorderà. "Ancora faccio difficoltà a dormire", conclude la Mariani. Vincenzo ora sta bene. È sul passeggino e si gode la famiglia, compresa una sorella di 11 anni. Ma su di lui veglieranno sempre due cose: la vicina di quel bagno trasformato in una sala parto e una voce ignota.