
La Fondazione Pescheria
E’ scontro aperto tra maggioranza e opposizione sulle nomine al vertice delle fondazioni. Rossini Opera Festival e Fondazione Pescheria sono i sorvegliati speciali dopo che l’Anac è intervenuta con la delibera n. 119 del 26 marzo 2025 segnalando che il vicesindaco e assessore alla cultura Daniele Vimini non poteva sedersi contemporaneamente anche alla presidenza delle due fondazioni.
"Nelle scorse settimane – interviene la consigliera comunale di opposizione Giulia Marchionni -, insieme ai miei colleghi di minoranza, abbiamo presentato un’interrogazione per sapere chi sia, ad oggi, il nuovo presidente del Rof e dopo aver incontrato il segretario generale abbiamo avuto conferma del fatto che anche lui ritiene la nomina del vicensindaco a presidente del Rof nulla. Credo che in vista della nuova stagione del Rossini Opera Festival sia importante far luce sul ruolo apicale della fondazione Rossini Opera festival, fiore all’occhiello della città di Pesaro che proprio grazie a Rossini gode di un respiro internazionale, ma che oggi si trova ad avere un consiglio di amministrazione carente del proprio presidente".
"Il vicesindaco ha pubblicamente dichiarato che non si dimette dalla carica quale presidente del Rof – si legge nell’interrogazione -. Secondo l’Anac, tuttavia, questa sua opinione è priva di valore giuridico poiché se egli ritiene che l’ordinanza dell’autorità anticorruzione non sia corretta deve impugnarla di fronte al Tar e al Consiglio di Stato, in caso contrario l’amministrazione comunale dovrà prendere atto del fatto che non può dimettersi da una carica che non è mai stata sua e che pertanto lui non era presidente perché la sua nomina era inconferibile. Si interroga il sindaco e la giunta per sapere chi sia l’attuale presidente del Rof e se il vicesindaco (nonché precedente presidente Rof) abbia impugnato la delibera Anac innanzi alle competenti corti".
Chiede risposte anche il consigliere comunale Dario Andreolli a proposito della nomina del direttore generale della Fondazione Pescheria. "Il sindaco, con dichiarazioni contraddittorie, cerca di mettere una pezza su una situazione disastrosa. Si parte con un bando per la selezione del direttore della Fondazione Pescheria, 26 persone presentano domanda, poi il bando viene cestinato perché si decide – improvvisamente – che il ruolo verrà ricoperto da un dipendente comunale. Una scelta che ridicolizza le procedure pubbliche, mortifica i candidati e dimostra l’improvvisazione con cui si affrontano ruoli di responsabilità nella cultura cittadina. Siamo al paradosso: prima si fa il bando, poi si cambia idea. Prima si fanno nomine, poi si decide cosa dovranno fare. Una gestione confusa e incoerente. A rendere ancora più grave il quadro – conclude Andreolli – è il giudizio di Anac che ha fatto decadere nomine inconferibili e messo in discussione l’intero assetto delle fondazioni culturali, ora completamente allo sbando".