SOLIDEA VIVIANA VITALI ROSATI
Cronaca

Pazienti fragili, il grido delle famiglie: "Non dirottateli a Vallefoglia"

La rabbia dell’assessore Pandolfi contro la Regione, poi la lettera dei parenti dei soggetti con disabilità: "La nostra preferenza va a Casa Roverella, si manterrebbe anche continuità d’impiego del personale".

La rabbia dell’assessore Pandolfi contro la Regione, poi la lettera dei parenti dei soggetti con disabilità: "La nostra preferenza va a Casa Roverella, si manterrebbe anche continuità d’impiego del personale".

La rabbia dell’assessore Pandolfi contro la Regione, poi la lettera dei parenti dei soggetti con disabilità: "La nostra preferenza va a Casa Roverella, si manterrebbe anche continuità d’impiego del personale".

"Caro Carlino, ecco il nostro punto di vista". Le famiglie con i congiunti con disabilità, assistiti all’interno della Rsa Tomasello, davanti all’incontrovertibile destino dell’edificio che oggi ospita il servizio in via Barsanti a Pesaro, esprimono tutti i timori e le perplessità. In particolare, qualora fosse definitiva la dislocazione del servizio in una struttura di Vallefoglia, chiedono all’azienda sanitaria di avere garantita, nella futura sede, almeno la presenza degli stessi operatori (educatori ed oss) che da anni seguono l’evoluzione sociosanitaria dei propri familiari.

I fatti. La “casa“ di via Barsanti verrà demolita perché al suo posto, nel progetto del nuovo ospedale, la Regione realizzerà il parcheggio del pronto soccorso. Le 24 persone, utenti del servizio sociosanitario, verranno trasferite per almeno i prossimi 5 anni, altrove. In base all’iter amministrativo avviato, con tutta probabilità, gli assistiti della Rsa Tomasello emigreranno a Vallefoglia.

Un aspetto questo che ha destato l’indignazione dell’amministrazione comunale. "Il consigliere regionale Nicola Baiocchi, con le sue ultime esternazioni – replica il presidente dell’Ats1 e assessore Luca Pandolfi – vuol distogliere l’attenzione dal problema. E’ innegabile che gli utenti sono stati dirottati all’Apsella in modo unilaterale e contro il parere delle famiglie". Pandolfi rievoca l’accordo fatto con la Regione nel 2022: "Gli utenti dei servizi di salute mentale di Muraglia sono stati dirottati in strutture diverse rispetto a quelle dell’accordo del 2022 – puntualizza –. Tutto ciò è avvenuto senza il necessario coinvolgimento delle famiglie. Il protocollo con la Regione, approvato dal Consiglio comunale a maggio 2022, è stato completamente disatteso: in esso si assegnava la Rsa Tomasello a Casa Roverella".

Ecco la lettera dei familiari: "Siamo i rappresentanti dei nostri familiari, ospiti dell’Rsa Tomasello. E’ a loro che vogliamo dare voce. In vista del cantiere per il nuovo ospedale la struttura di oggi dovrà essere demolita. Lì vivono 24 persone fragili, con disabilità complesse e per ognuno c’è stato un percorso di inserimento condiviso tra famiglia ed operatori. Ognuno ha fatto progressi inimmaginabili, grazie a quel confronto, sempre presente. Visto il passaggio obbligato di trovare una nuova casa noi siamo al loro fianco e lottiamo perché la destinazione sia adeguata alle loro esigenze; affinché possa implementare le autonomie personali; affinché mantenga i legami con il territorio pesarese e affinché, soprattutto, mantenga le figure di riferimento (educatori ed oss) di questi anni. L’Ast che con la Regione e il Comune cura questo passaggio ci ha fatto fare un sopralluogo in due strutture che sono state identificate: Civitas di Vallefoglia (20 km da Pesaro) e Casa Roverella (all’interno di Santa Colomba). La nostra preferenza va certamente a Casa Roverella in quanto disposta su tre piani e perché rappresenta per i nostri familiari la giusta dimensione abitativa. Infatti può offrire microgruppi con stanze suddivise su 3 piani; dà la possibilità di pranzare in 8 e non in 24; c’è la possibilità di diversificare le attività e di mantenere i legami con il territorio. Inoltre a Casa Roverella verrebbe garantita la continuità d’impiego del personale, aspetto fondamentale. Purtroppo tutto questo non sarebbe possibile a Civitas di Vallefoglia, struttura all’avanguardia, ma lontana da tutta la rete territoriale. La soluzione di Civitas ha spazi più adeguati ad una degenza sanitaria, rispetto alle caratteristiche che dovrebbe avere un progetto abitativo per persone che sono fragili con problematiche complesse e per cui l’aspetto sanitario è solo uno dei tanti di cui tenere conto. Il trasloco è purtroppo inevitabile, ma farlo in condizioni di protezione, con lo stesso personale che capisce il linguaggio, anche non verbale, di ognuno e che ha la capacità di gestire le nuove dinamiche e i disagi che sicuramente ne seguiranno per noi non ha prezzo".

Solidea Vitali Rosati