
Assemblea regionale infuocata: scontro con la Bomprezzi. Alla fine l’accordo
E’ successo di tutto, in particolare una lite furibonda tra Matteo Ricci e Chantal Bomprezzi, la segretaria regionale del Pd. Ma alla fine i Dem sono riusciti a partorire le liste per le elezioni regionali, pagando però il prezzo di un’assemblea ad altissima tensione che lascerà strascichi. Motivo del contendere, manco a dirlo, il terzo mandato: alla fine l’ha spuntata solamente il fermano Fabrizio Cesetti, che è entrato in lista, mentre lo scontro lacerante si è consumato su Ancona, dove i due in bilico (arrivati cioè al secondo mandato) erano Antonio Mastrovincencenzo e Manuela Bora. Durante l’assemblea, Ricci ha ribadito la necessità di liste forti e ha provato il blitz: mettere al voto una mozione che in sostanza avrebbe dato il via libera al terzo mandato per tutti. La Bomprezzi si è rifiutata, sostenendo che il voto su quella mozione sarebbe stato contrario al regolamento ed evocando anche le dimissioni. Ed è in quel momento che il candidato governatore è andato su tutte le furie. "Era inferocito", racconta chi ha assistito allo scontro tra lui e la segretaria regionale. Alla fine si è arrivati a una mediazione: porte aperte a Cesetti, rimesso appunto in lista a Fermo, e possibilità per Bora a Matrovincenzo di essere candidati nella lista del presidente senza per questo essere sospesi dal Pd. Ma se Mastrovincenzo ha praticamente accettato questa opzione, la Bora no, e lo ha detto esplicitamente intervenendo durante l’assemblea.
In serata, Ricci ha rilanciato appello anche a lei: "Il Pd è un partito democratico – ha scritto – dunque è normale ed è giusto che ci si confronti e si voti sui nomi da presentare nelle liste elettorali per la Regione Marche. Inoltre, dopo l’assemblea di oggi (ieri, ndr), siamo l’unico partito che ha già fatto le liste per le Regionali ed è una cosa molto positiva, perché ora potrà partire la campagna elettorale ‘pancia a terra’. Cesetti correrà con il Pd mentre a Mastrovincenzo e Bora, che sono e rimarranno del Pd, ho chiesto di fare i capilista nella mia lista, spero che accettino perché per me è molto importante avere candidature fortissime anche nella mia lista".
Nessun problema, invece, per la lista di Pesaro-Urbino, già blindata dalla segreteria provinciale: solo una discussione su chi dovesse essere il capolista (peraltro un ruolo che non dà vantaggi). L’ex governatore Luca Ceriscioli aveva proposto Luisa Cecarini, ma alla fine è toccato come previsto a Micaela Vitri, cioè la candidata che ha ricevuto più indicazioni dai circoli.
Ecco comunque le liste.
- Pesaro-Urbino: Micaela Vitri (capolista), Luisa Cecarini, Renato Claudio Minardi, Alessia Morani, Alessandro Piccini, Federico Scaramucci, Daniele Vimini.
- Ancona: Chantal Bomprezzi Chantal, Thomas Braconi, Michele Brisighelli, Valeria Mancinelli, Maurizio Mangialardi, Emanuela Marguccio, Paolo Paladini; Simone Pugnaloni, Lorena Varani.
- Macerata: Clara Maccari (capolista), Romano Carancini, Leonardo Catena, Simona Galiè, Lidia Iezzi, Andrea Marinelli.
- Fermo: Chiara Croce (capolista), Luisanna Cola, Fabrizio Cesetti, Nicola Loira.
- Ascoli: Fabiola Diomede (capolista), Francesco Ameli, Enrico Piergallini, Margherita Sorge.
Roberto Fiaccarini