Pesaro, ragazzina trovata con materiale pedopornografico. Denunciata

Indagini della polizia postale su un gruppo di 'flamers', bulli virtuali che inducono i ragazzini a produrre materiale porno per poi inoltrarlo ai loro compagni

La vittima dei 'flamers' ha meno di 14 anni

La vittima dei 'flamers' ha meno di 14 anni

Pesaro, 18 ottobre 2020 - C'è anche una ragazzina di 15 anni di Pesaro tra i denunciati in un'operazione della polizia postale: assieme a altri due quindicenni di Napoli e di Reggio Calabria, è accusata di detenzione di materiale pedopornografico.

Le indagini sono partite dalle denunce di madri di ragazzini sotto ai 14 anni della provincia di Cagliari: i loro figli - hanno raccontato - avevano ricevuto via Whatsapp cinque video e otto fotografie a sfondo sessuale di natura pedopornografica. I file sono stati inviati da un'utenza fake, ossia da un account creato con una utenza telefonica estera generato tramite apposite App, con la chiara indicazione che si trattava di materiale autoprodotto da una loro compagna di classe, che frequenta un istituto di Cagliari, assieme a foto e video ritraenti atti di autolesionismo.

Gli agenti, per prima cosa, hanno rintracciato la minorenne ritratta nei video: sono stati attivati per la ragazzina tutti i supporti psicologici necessari, visto che si trovava in una situazione di grave disagio psicologico. Dall'analisi tecnica sul cellulare dispositivo mobile sequestrato alla minorenne, è emerso che la ragazzina era in contatto con i cosidetti flamers, soggetti che, all’interno dei gruppi social, inviano messaggi volutamente offensivi, denigratori e umilianti nei confronti di uno o più partecipanti alla chat di gruppo, scelti come bersaglio, con l’obiettivo di annientarli psicologicamente, facendo leva sulle loro fragilità di adolescenti fino ad indurli ad atti di autolesionismo ed a intenzioni suicide.

Le indagini della Postalo hanno smascherato i veri nomi che si celavano dietro ai profli fake: tra loro anche la ragazzina pesarese che - secondo le indagini - aveva intrattenuto conversazioni virtuali (sia di gruppo che individuali) con la giovcane cagliaritana, inducendola a produrre e a condividere il materiale che poi è stato inoltrato ai compagni di classe.

La Procura del Tribunale per i minorenni di Cagliari ha emesso i decreti di perquisizione personale, locale ed informatica nei confronti dei tre minori flamers (tra cui la pesarese, unica femmina) e sono stati sequestrati cinque cellulari ed un notebook, dalla cui sommaria analisi iniziale si è avuta una prima conferma della presenza di materiale pedopornografico, di immagini e video di autolesionismo e di materiale del genere “gore”.