Pesaro, quei pensionati irriducibili. "Lavoriamo ancora, gratis"

Dall’ufficio sport alle attività produttive del Comune alla Provincia: a Pesaro si moltiplicano i casi di ex dipendenti che restano, ma senza stipendio

Diversi i casi di ex dipendenti neo pensionati che restano al lavoro gratuitamente

Diversi i casi di ex dipendenti neo pensionati che restano al lavoro gratuitamente

Pesaro, 26 aprile 2022 - Aveva iniziato un ex funzionario dell’ufficio sport comunale di Pesaro: "Posso lavorare gratis?". Il Comune ha chiesto lumi a Roma, poi ha detto sì. E l’impiegato si è presentato al lavoro come se niente fosse, puntuale e propositivo per due anni. Senza esser pagato. Stessa richiesta dalla dirigente dell’Ufficio tributi del Comune di Pesaro che all’arrivo della lettera di pensionamento, ha chiesto di lavorare ancora per un anno, gratuitamente. Accordato. Si è poi proposta la responsabile dell’Ufficio legale sempre del comune di Pesaro che al momento del pensionamento ha avanzato la stessa richiesta: "Chiedo di poter rimanere al lavoro almeno un anno, senza retribuzione di alcun genere, per seguire i casi e per affiancare i nuovi colleghi". Accordato di corsa. È stata la volta del portavoce del sindaco che, andando in pensione, ha chiesto di poter continuare a fare il mestiere di prima senza esser pagato. Accordato di corsa. E poi, nel febbraio scorso, è stata la volta della funzionaria responsabile dell’ufficio attività produttive del Comune che chiese di rimanere al suo posto, pur dopo 40 anni di lavoro, perché "...ci sono tantissime incombenze da portare a termine, ma anche perché ho una grande passione per questo lavoro e per il servizio da dare ai cittadini. Sono consapevole che non tutti sono pronti a farlo, cioè a lavorare senza stipendio a fine del mese, ma io sono fatta così. Amo quello che faccio, ci tengo a dare continuità dell’ufficio, se avessi potuto sarei rimasta fino a 67 anni ma va bene così. Io ci sono ancora per un anno e voglio dare il mio contributo".

Adesso iniziano a farlo anche in altri enti. Come ad esempio in Provincia. Qualche mese fa è andato in pensione al 67esimo anno di età il dottor Leonardo Gubellini, botanico, naturalista, scrittore, docente universitario, oltre che studioso di insetti, in particolare di Coleotteri Adefagi e di Imenotteri Formicidi. Ha chiesto all’ente Provincia, dove ha svolto ricerche floristiche nelle aree protette delle Marche e della Provincia, di rimanere al lavoro almeno un altro anno senza esser pagato. Accordato immediatamente. Qualche giorno fa, sempre in Provincia, una dipendente amministrativa, Emanuela Del Fattore, andando in pensione dal primo aprile ha contestualmente chiesto di continuare a lavorare senza essere pagata per almeno un anno. E l’ente ha acconsentito per 105 giornate di lavoro senza orario fisso "... dare continuità alle attività del servizio amministrativo-ambiente-trasporto privato in modo da avvalersi dell’esperienza in ambito amministrativo contabile della signora Del Fattore conferendo alla stessa un incarico di collaborazione a titolo gratuito per lo svolgimento delle attività svolte durante la sua attività". Nulla le è dovuto fatta eccezione di 30 euro come polizza assicurativa Inail. Non è escluso che tra un po’ di tempo tutti gli ex dipendenti pubblici rimasti al loro posto gratuitamente possano riunirsi in un’associazione che rivendichi un proprio status morale. C’è chi fa il volontario in parrocchia, chi fa attraversare i ba mbini agli incroci e chi in un ufficio pubblico. Da Pesaro può partire una nuova Protezione civile che lotta contro i disastri della burocrazia senza chiedere un soldo per farlo. E non sono neppure extraterrestri.