Ci sono due momenti nei quali si rischia di perdere un patrimonio irripetibile, sia che si tratti di archeologia, pittura, scultura e così via.
Il primo caso è quello del degrado lento e inesorabile, dato da indifferenza e mancanza di azione.
L’altro momento critico è quando si fa un museo. Per paradosso, quando tutto è a posto, al sicuro, al coperto, con i cartellini bene in vista, è in quel momento che tutto rischia di svanire perché se il museo non si apre, se si trascura e smonta un po’ alla volta, se si fa finta di non averlo e non lo si rende mai accessibile... il museo diventa una “discarica“. Tutto invecchia, tutto marcisce, tutto si logora.
La domanda per il Comune d’Urbania è questa: cosa ne volete fare del vostro Museo di storia dell’agricoltura e dell’artigianato? Eventuali risposte vanno date oggi, non in un futuro venturo.
Giovanni Lani