"Per la Croazia 600 disdette: linee chiuse"

Paolo Gorini, il tour operator, sabato farà l’ultimo collegamento: "In tre viaggi, solo 25 passeggeri. Ormai la stagione è andata".

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"L’ultimo decreto governativo ci ha messo a terra. Abbiamo avuto in questi ultimi giorni 600 disdette da parte di persone che avevano prenotato il traghetto veloce per andare a passare qualche giorno di vacanza in Croazia. Questo è il conto, ma non quello finale, di soli tre viaggi e cioè quello del 13, del 15 e del 17 agosto dove abbiamo avuto solo 25 passeggeri con circa 400 posti liberi. E’ scattata la paura anche per quello che comporta il rientro, anche se devo dire che il fatto che al porto ci sia una postazione per fare subito i tamponi a chi sbarca, era un fatto positivo visto quello che sta accadendo ad altri. Una stagione sulla quale occorre ormai mettere una pietra sopra".

A parlare è Paolo Gorini, titolare della Gomo Viaggi la società che ha messo in piedi questa linea. "Sabato facciamo l’ultimo viaggio di andata e ritorno e poi chiudiamo la linea con una settimana di anticipo rispetto a quelle che erano le nostre previsioni. In pratica saltiamo quattro corse e diciamo che quella di sabato serve solo per riportare in Italia i turisti che erano già lì a soggiornare. Un peccato, perché stava andando un po’ meglio di quelle che erano le previsioni e forse 1.500 persone le abbiamo trasportate da quando abbiamo riavviato il servizio con la Croazia. Comunque siamo lontani – continua Gorini – dai 20mila passeggeri che abbiamo fatto anche l’anno scorso".

Problemi con l’armatore?

"No, quello no, perché gli accordi erano chiari fin dall’inizio e cioè che se fossero emersi nuovi problemi legati al Coronavirus, la linea si sarebbe interrotta. Quello che abbiamo deciso di fare visto che non ci sono più gruppi e singoli turisti che vogliono andare di là in vacanza".

Erano in previsione un paio di navi turistiche con americani e ciclisti a bordo in arrivo per fine settembre e primi di ottobre. Quelle che fine hanno fatto?

"Sono state annullate anche quelle. Proprio un anno da cancellare, per cui rimandiamo tutto alla prossima stagione".

Già qualcosa in piedi?

"Ci sono dei progetti che ci stanno impegnando molto. Comunque, per quello che riguarda le navi crociera con gli americani a bordo, in questo momento i programmi prevedono sette tappe e la prima sosta al porto di Pesaro avverrà alla metà di giugno del prossimo anno".

Che altro bolle in pentola?

"Per la prossima stagione stiamo allestendo altre due nuove linee, un lavoro che ci sta impegnando non poco. Anzi. Vogliamo far partire una linea che da Civitanova raggiunga la città di Spalato. Quindi ne stiamo allestendo un’altra che farà questo tragitto: da Pesaro verso Rimini per poi raggiungere Pola. Questo è il nostro programma per la prossima stagione".

Una curiosità: tutto turismo verso la Croazia, ma qualcuno che invece prende il traghetto veloce magari per poi andare a visitare Urbino, niente?

"Guardi, in tutti questi anni che abbiamo attivato questa linea con l’altra sponda dell’Adriatico, ho contato 5-6 persone che da di là hanno fatto il biglietto per raggiungere l’Italia. E non sbaglio di molto".

E questo perché?

"Perché non è mai stata fatta una campagna pubblicitaria in Croazia. Cosa questa che noi come privati non siamo in grado di fare, un investimento che dovrebbero invece fare gli enti pubblici. Perché non è assolutamente detto che tanti tedeschi e austriaci che vanno in vacanza sull’altra sponda del mare non possano magari fare una puntata in Italia per visitare qualche città d’arte. Ma è un problema che non possiamo porci noi".

Una situazione, quella che si è venuta a creare, che ha ‘bloccato’ il traghetto veloce per la Croazia, ma che ha fatto cambiare rotta anche a tantissimi diportisti, grandi e piccoli, che in queste settimane di agosto solitamente puntavano verso l’altra sponda per passare qualche giorno di vacanza. Chi era di là all’àncora, ha rimesso subito in azione i motori per far rientro nei nostri porti. Chi è partito dopo il decreto ha invece puntato la prua verso il sud dell’Adriatico con meta le Tremiti, oppure la Puglia. Non pochi quelli che hanno fatto questa scelta anche perché molte aziende, contrariamente alle previsioni, hanno lavorato fino al 14 di agosto per poi chiudere le fabbriche per una settimana, oppure due, prima di riprendere il lavoro. Quindi tutte partenze con il decreto già in atto.

m.g.