Il Pergola rosso ed è un vino al femminile, cioé un vino che ha muscoli gentili e tenaci e che ama profumarsi di terra, come di maternità. Una esperienza ludico sensoriale con risvolti masticati è quella seguire il maestro Otello Renzi nella degustazione gratuita in programma domenica 8 ottobre a Pergola alle 17, le cui iscrizioni sono già aperte alla Pro Loco (331 2057968), per capire quanto lo stesso vitigno possa esprimere una diversa identità. Solo per citare qualche esempio, se viene vinificato come rosato, cioé interrompendo la generosa donazione di colore che la buccia delle uva conferisce, come avviene con il Codazzo Pergola doc bio di Terracruda, si può apprezzare l’ondeggio di fragolina freschissima piuttosto che stringere in bocca la polpa vergine di pompelmo rosa. Il Vernaculum aleatico doc della fattoria Villa Ligi, vinificato in rosso, ha invece un altro abito fra tracce di ribes nigrum e di quella tipologia di rosmarino che si chiama prostato, cioé pendulo, che ha fiori viola e riflessi lievemente mentolati. Questi sono solo due esempi (ci sono anche Pandolfi Orsini e Rovelli) di cosa e quanto possa dare una volta versato nel calice questo vitigno antico, che per la prima volta i cultori di buon vino della vicina Gubbio trasferirono in pieno Medioevo. Da lì, dal podere Grifoleto che dà il nome anche a un altro vino, è iniziata la vita dell’Aleatico pergolese, vitigno aromatico che genera benessere e che esprime un ventaglio floreale che irrora e non stanca. Merito anche della spiccata acidità che gli viene da una certa altitudine. Un vino da scoprire, assieme al tartufo, ovvio.
d.e.