Pergola, trattoria con la sala del Duce. L'Anpi: "E' apologia del fascismo"

Il ristoratore: "Informo, non è propaganda. L'associazione dei partigiani: "E’ un reato, il titolare esibisca quei libri a casa". Il sindaco Aguzzi anticipa: "Io a Tavernelle farei un museo del Ventennio"

Il ristoratore Stefano Ticchi

Il ristoratore Stefano Ticchi

Pergola (Pesaro), 24 agosto 2018 - Pubblicazioni fasciste in vista al ristorante. La denuncia è della sezione provinciale dell’Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia), il cui il vice presidente Paolo Pagnoni scrive: «La scorsa settimana, la sezione Anpi provinciale ha ricevuto una lettera da parte di una gentile signora di Ravenna con la segnalazione che, presso il ristorante Al borgo di Pergola, si pratica l’apologia del fascismo, con l’esposizione di riproduzioni fotografiche di Mussolini, e l’esaltazione del ventennio fascista con numerose riviste, pubblicazioni e feticci». Una segnalazione a cui ha fatto seguito un accertamento da parte dell’associazione dei partigiani: «Abbiamo chiesto altre testimonianze sulla veridicità della segnalazione – spiega Pagnoni – e abbiamo constatato di persona, verificandolo anche su una pagina web del ristorante».

Pagina nella quale appaiono proprio i calendari e i libri che l’Anpi denuncia. Ricordando che «in Italia l’apologia del fascismo è un reato punito dalla legge Scelba, approvata nel 1952 per attuare la norma della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Nello stesso quadro si inserisce la legge Mancino del 1993, che punisce i reati di odio e discriminazione razziale e punisce esplicitamente la “esaltazione di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo”», spiega Pagnoni che fa un appello al ristoratore: «A nome dell’Anpi provinciale invitiamo, pertanto, il gestore della trattoria Al borgo, a rimuovere le riviste e le riproduzioni di Mussolini dal suo locale, che può tenersi in casa sua, ma certamente non esposte in un locale pubblico».

Pagnoni conclude: «Dunque, attenzione: quando ci dicono che il fascismo non c’è più ed è finito, bisogna essere pronti a dimostrare che non è vero, e non solo perché ci sono i movimenti neofascisti, ma anche perché c’è una mentalità e dei falsi valori, che non solo sono duri a morire ma sono pronti a riprendere vigore, non appena si presenti il terreno favorevole».

Cita quindi l’ultimo episodio: «La settimana scorsa è stato danneggiato il monumento alla resistenza di Fano. E’ accaduto dieci giorni fa circa. Il monumento è composto a blocchi e c’erano pietre rovesciate. Non si tratta di semplici imbecilli, il gesto è comunque fascista. Se si fanno gesti violenti verso la memoria partigiana, li si fa anche alla resistenza e alla costituzione. C’è una indagine in corso. Io penso che la gente stia perdendo la memoria storica. Siamo in una fase politica che non aiuta e che anzi aiuta le persone a tirare fuori il peggio, scagliandosi verso le minoranze e verso gli immigrati».

Proprio per alzare il livello di allarme, l’Anpi è impegnata con varie iniziative. «Lunedì a Fano è iniziata ‘Alba rossa’ per celebrare i 74 anni della liberazione della città. Vorrei consigliare a chi stima il fascismo di leggersi ‘Spiagge di lusso’, il libro che abbiamo presentato e che parla degli ebrei che sono stati cacciati dalle varie località turistiche come Rimini e Riccione. Oggi invece è in programma la cena di finanziamento al ristorante ‘La Perla’, dal tema: ‘Fame di resistenza’. Lunedì 27 agosto per il 74esimo anniversario alla liberazione di Fano partecipiamo al corteo con il Comune. Il 28 agosto al bastione Sangallo, il coro ‘Canta che ti passa’ esegue i canti partigiani, alle 18. Chiuderemo il 30 agosto alle 18 ai Giardini della memoria con la presentazione di un altro libro sulla storia di una partigiana che ha dato il suo contributo alla Resistenza, per il ciclo ‘Leda e le altre’.

d.e.