‘Pesaro 2024’ e il turismo. L’autunno alberghiero non vola: "Presenze in linea col passato"

L’effetto Capitale della cultura si è visto, ma adesso non starebbe lasciando tracce significative. Marco Filippetti, presidente dell’Apa: "In queste settimane non vediamo trend particolari".

‘Pesaro 2024’ e il turismo. L’autunno alberghiero non vola: "Presenze in linea col passato"

Turisti in piazza del Popolo

Ottobre e novembre sono da sempre mesi complicati per il settore turistico della nostra città. Complici il maltempo e l’abbassamento delle temperature che in pochi giorni hanno letteralmente troncato la stagione estiva, anche quest’anno la situazione resta critica per gli albergatori pesaresi. E questo nonostante alcune iniziative e convegni che saranno ospitati in città grazie al traino di Pesaro Capitale della Cultura, come quello che organizzerà l’Ordine dei commercialisti all’Auditorium Scavolini, per cui sono attese 1500 persone. "Fino al 10 ottobre avremo la presenza di alcuni gruppi di turisti austriaci arrivati in città grazie ad un tour operator – dice Fabrizio Oliva, titolare dell’hotel Caravelle –. In totale saranno oltre mille presenze, in circa tre settimane. A breve avremo la Festa dei Cral (Circoli ricreativi aziendali dei lavoratori) che porterà a Pesaro circa 500 presenze, ma si tratta di iniziative spot, mentre per il resto si ripropongono le stesse attività degli anni precedenti. Pesaro Capitale della Cultura ha portato qualche presenza in più ma durante tutte l’anno la maggioranza sono situazioni abituali. Il problema – dice Oliva – è che Pesaro è una città brulla. Mancano molti servizi da offrire ai turisti e serve maggiore elasticità anche da parte di chi gestisce i siti e i luoghi turistici della città. Oggi i tour operator si scontrano con troppa rigidità e burocrazia".

Non vede grandi cambiamenti sulle presenze rispetto agli anni scorsi, Romina Cenciarini, titolare dell’hotel Embassy: "Molti di quelli che si sono tenuti quest’anno sono eventi che si ripetono ormai da tempo – dice –. Certo c’è stata qualche iniziativa in più ma non vedo grandi differenze. Questa è stata una stagione tra alti e bassi. Le condizioni del mare durante l’estate sono state un problema, ora è arrivato il freddo e la pioggia, per cui tante persone sono state scoraggiate nel venire a Pesaro. Io tra le mie strutture ho deciso di chiudere già l’hotel Embassy per la fine della stagione".

E non è l’unico hotel che ha già chiuso i battenti con l’arrivo dell’autunno. Anche altri nel lungomare pesarese hanno fatto la stessa scelta, viste le scarse richieste in arrivo.

A decidere di restare aperto invece, nonostante parli di presenze costanti rispetto allo scorso anno, è Roberto Signorini, titolare dell’Imperial Sport: "Qualcuno in più c’è, soprattutto in occasioni delle manifestazioni sportive – dice – ma spesso non sono eventi legati a Pesaro Capitale della Cultura. Certo riconosco la bontà dell’iniziativa, ma bisogna fare di più in ottica di promozione ed accoglienza, allungando la stagionalità degli stabilimenti balneari e tenendo le attività commerciali più aperte. Pesaro è una città che piace – spiega - dobbiamo lavorare per migliorare il nostro approccio turistico". A concludere Marco Filippetti, presidente di Apa Hotel: "In queste settimane non vediamo particolari presenze legate a Pesaro Capitale della Cultura, piuttosto sono gruppi arrivati in città grazie alle proposte degli albergatori. Sicuramente l’anno della Cultura ha aiutato a far conoscere Pesaro, perché ha fatto da cassa di risonanza, ma dovremo lavorare ancor di più per far sì che la città non sia soltanto una meta balneare, dialogando maggiormente anche con l’entroterra".

Alice Muri