Pesaro, i vincitori della gara di latino tra le scuole

La premiazione al Marconi con la lezione magistrale del latinista Ivano Dionigi

Il latinista pesarese Ivano Dionigi

Il latinista pesarese Ivano Dionigi

Pesaro, 18 marzo 2023 - Oggi al liceo Marconi verranno svelati i vincitori della prima edizione del certamen l’Idolino, la competizione di traduzione dal latino riservata agli studenti iscritti al triennio dei licei classici e scientifici di tutto il territorio della provincia di Pesaro Urbino.

“Agli studenti vincitori verrà assegnato un premio in denaro, pari a 500 euro per il primo classificato, 300 euro per il secondo e 200 euro per il terzo, anche se il podio sarà arricchito di menzioni d’onore”, spiega la professoressa Elena Del Prete, l’insegnante che con le altre colleghe del liceo Marconi – Francesca Gasperini, Anna Sanchini e Federica Iacomucci – ha organizzato il certamen intitolato all’Idolino (statua romana rinvenuta a Pesaro nel 1530). Il certamen è stato promosso per volontà della famiglia di Clementina Berdini, farmacista, ex studentessa del Marconi, scomparsa prematuramente, nel 2021, all’età di 51 anni. La cerimonia che avrà inizio alle ore 10, aperta da un interludio musicale, entrerà nel vivo con la lezione magistrale del professore Ivano Dionigi, latinista, filologo già rettore dell’Università di Bologna, autore di libri destinati ad illuminare le scelte di un giovane.

Professore non perde mai l’occasione di incontrare i giovani. “Vero. Vorrei fare delle riflessioni riguardo l’importanza della parola, del senso del tempo e riguardo il peso della politica. Soprattutto parlerò della scuola”.

Quale ruolo dovrebbe giocare la scuola nella vita di un ragazzo? "La scuola, diceva Montaigne, dovrebbe fare delle teste ben fatte, piuttosto che ben piene".

Oggi non è così? "Cosa vuole che le dica? La scuola deve anche affrontare nuovi paradigmi tra Big data e Chat Gpt...".

Che ruolo può giocare la cultura classica nel dotare l’intelligenza dei ragazzi? "E’ fondamentale. Umberto Eco nel docufilm “La biblioteca del mondo“ dice che per fare un salto in avanti, bisogna fare un salto indietro. E’ così. Ai ragazzi parlerò dell’importanza dei classici e del latino. Per loro sceglierò delle parole".

Il dono di un filologo, del resto non potevano che essere parole... "Ne sceglierò alcune ispirate alla solitudine, allo spazio, alla comunità e al tempo".

E’ sempre più difficile afferrare il significato di comunità, vero? "Oggi ci sono tre comunità – della politica, della famiglia e della chiesa – che non tengono più. Non resta che appellarsi ai giovani perché ci pensino loro. Noi abbiamo già dato. Anzi da adulti abbiamo già preso".