
Il caso di Ahmad: capocannoniere sì del campionato, ma. avendo un contratto in dollari (100mila). era uno dei meno pagati:. 80mila euro l’anno
PESARO E’ arrivato il giorno della verità: dopodomani, mercoledì, alle 17, nella sede della Bcc di Pesaro, la dirigenza con a capo il presidente Andrea Valli e tutto lo staff tecnico, faranno il punto della situazione e parleranno anche dei programmi della società in vista della prossima stagione. Si avrà quindi un quadro un po’ più chiaro di come stanno procedendo le cose all’interno della Vuelle e quali saranno gli obiettivi del prossimo campionato. L’unica vera novità, già sul tavolo, è l’arrivo di Alessandro Bertini 23 anni, che arriva da Orzinuovi, scuola Brescia. Una guardia-ala e cioè un giocatore che andrà a coprire gli stessi spazi che quest’anno sono stati dell’italo-argentino Octavio Maretto.
All’interno della società nessuno si espone, ma stando ad alcune buone fonti, di tutte le telefonate che sono state fatte alla famiglia Beretta, sia ad Andrea che al grande capo della Carpegna Prosciutto, Vittore, nessuna ha avuto risposta. Nemmeno alzato il telefono per rispondere. Questo per dire che i segnali riguardanti il primo sponsor della società, con 500mila euro versati per fare il campionato di A2, non sono buoni. L’alternativa dovrebbe essere il gruppo TeamSystem, che ha la sede sociale a Pesaro e che lo scorso anno ha sfiorato il miliardo di fatturato. Ma prima di dire gatto, bisogna metterlo nel sacco perché comanda un fondo americano. Partita questa più importante di quello che possa apparire anche perché senza soldi non si va da nessuna parte e il bacino delle giovanili non produce nulla da anni.
Se è vero che Leka pare deciso a rientrare nei canoni classici del basket, e cioè allestire una squadra con un pivot ed un play americano, vuol dire che la partita riguardante gli americani ha già due punti cardinali, per cui tutto il resto è a seguire. Stando agli agenti ‘sbolognare’ qualche contratto pesante potrebbe non essere un problema perché il campionato del piano di sotto, e cioè l’A2, ha una fortissima carenza di giocatori italiani per cui le transazioni dei contratti più onerosi si potrebbero portare a casa. Anche perché la Vuelle ha giocato con 4 doppioni, le ali grandi.
Ma il problema di fondo della società, prima di mettersi a giocare con le figurine dei giocatori della Panini, resta il budget. Che nel campionato appena finito è stato pressochè pari a quello dell’ultima annata nella massima serie: intorno ai 4 milioni di euro, tutto compreso. E cioè costi societari, quindi lo staff tecnico e gli ingaggi dei giocatori. Se l’esperienza insegna e fa tesoro, sicuramente quella messa alle spalle non è stata una magnifica annata perché la società era partita se non per spianare il campionato, quasi. Ed è finita con un risultato deludente: la Vuelle non è riuscita nemmeno ad entrare nei playoff. Obiettivo minimo per salvare la faccia anche alla luce dei soldi spesi. Scegliere e scegliere bene sarà il grande tema che la società avrà davanti nel corso di questa estate. I contratti ancora in corso variano tra i 100mila e i 140mila euro.
Fa sorridere il fatto che il capocannoniere del campionato e cioè Ahmad avendo un contratto in dollari (100mila) era uno dei meno pagati perché trasportando il tutto in euro, ne prendeva 80mila. m.g.