Dotare il mercato del pesce di servizi igienici pubblici sarebbe, da parte dell’amministrazione comunale, una buona iniziativa. A dare voce al disagio dei pescatori è Daniele Malandrino, consigliere comunale di opposizione in quota Fratelli d’Italia. "Nella nostra città c’è una tradizione che si rinnova tutte le mattine, quella del mercato del pesce sulla banchina del molo Munafò. Prima che il sole sorga, i pescherecci, “barchetti“ per i pesaresi, reintrano in porto e scaricano il loro pescato nelle bancarelle del porto dove viene venduto ai tanti che vogliono mettere in tavola del pesce appena pescato. Di fatto è una ricchezza che testimonia la qualità del nostro vivere e la disponibilità dei pescatori a fare più di un sacrificio per garantirla. Basti pensare a quando, con la rigidità invernale, siano pronti in banchina già all’alba. Invito l’amministrazione ad agevolare questa tradizione importante dotando, finalmente di servizi igienici l’area. La mancanza di bagni pubblici costringe gli operatori, in caso di bisogno, ad usare il bagno nei bar e nelle attività commerciali attorno. Perché l’amministrazione non ha trovato una soluzione ad un disagio che manifestiamo in Consiglio dal 2019? Non si tratta di una richiesta impossibile e nemmeno particolarmente onerosa. A settembre 2019 l’assessore Belloni rispondeva ad una interrogazione del consigliare di Fratelli d’Italia e di Prima c’è Pesaro in merito. L’assessore disse che la soluzione al problema di servizi igienici, usufruibili anche da parte del pubblico, era nell’interesse dell’amministrazione, ma non essendo consentita la realizzazione in banchina di manufatti chiusi, non era possibile procedere. Venne scartata l’ipotesi di realizzare dei servizi nei giardini, poiché l’area non rientra nella piena disponibilità dell’amministrazione comunale. Sempre Belloni, però non escluse quella che ci sembra una buona idea: la possibilità, cioé che i servizi igienici vengano realizzati all’interno del magazzino (circa 200mq) dove si ripongono i banchi della vendita". Malandrino torna a perorare la causa: "Sono passati ormai tre anni e nulla è stato fatto: presenteremo una interrogazione affinché le speranze dei pescatori non vengano tradite da vaghe promesse".
s.v.r.