Pestaggi, scende in campo il prefetto E gli studenti: "Servono più telecamere"

E’ emerso dal summit organizzato dall’Usr. Ricciardi martedì incontrerà ragazzi, presidi e genitori per decidere sui maggiori controlli

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Il problema è di ordine pubblico. Due pestaggi nella stessa mattina, scattati tra adolescenti per debiti di droga, hanno violato la serenità del Campus scolastico di via Nanterre e acceso l’attenzione sul problema. Il prefetto Tommaso Ricciardi, martedì 31 maggio, incontrerà in prefettura studenti, dirigenti scolastici e genitori per capire come garantire i maggiori controlli chiesti soprattutto dai ragazzi.

"Una rissa non fa del Campus il Bronx – dice uno studente –, ma è chiaro che se accadono certe cose una ragione va trovata e risolta. Anche perché la scuola è di tutti e per questo deve essere un luogo sicuro". Per capire il da farsi, ieri il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti, ha convocato una riunione nella sede dell’Ufficio scolastico provinciale con la dirigente dell’Usp, Alessandra Belloni, con i rappresentanti della Consulta studentesca e, quelli delle scuole Benelli, Bramante Genga, Mamiani e Marconi. "L’incontro si è svolto dalle 9 alle 11.30 – osserva telegrafica la nota della direzione Usr – e ha spontaneamente generato un gruppo di lavoro che elaborerà, coadiuvato dai docenti dei Progetti Nazionali, un documento propositivo illustrato il giorno 31 maggio al signor prefetto Tommaso Ricciardi". Un servizio efficace di videosorveglianza è la priorità sia per adulti che per gli adolescenti: è emerso all’indomani dei fatti ed è stato ribadito ieri da tutte le componenti presenti. La ragione è semplice: le telecamere permettono di avere misura del problema e individuare le persone coinvolte. Se qualcosa si è capito e se i carabinieri hanno potuto approfondire i fatti è stato grazie alle telecamere funzionanti garantite dal liceo scientifico. Il Campus è dotato di vari circuiti ma non tutti sono attivi. "Quello della Provincia – spiega il direttore generale Marco Domenicucci – è spento durante le ore di lezione per ragioni di privacy. Mentre è attivo nelle altre ore perché è stato impiantanto per la tutela del patrimonio. Sulla base delle recenti esigenze, fatte presenti da più parti, ho chiesto al responsabile della sicurezza, di verificare un’attuazione non più restrittiva della norma. Potremmo in sostanza pensare di tenere accese, sempre, anche le nostre".

Il pestaggio di un diciannovenne e di un sedicenne da parte di una banda di diciassettenni per debiti di droga (100 euro di hashish non saldati) è avvenuto nel cortile. La sorveglianza non è mancata: ad interrompere la spedizione punitiva è stato un bidello. Aumentare il numero dei collaboratori scolastici sarebbe un’altra azione utile, piuttosto di mettere cancelli. "Sono cose sempre esistite, ma non è giusto nemmeno sminuire – dice uno studente –. Anche fossero solo 50 su 5mila quelli che comprano droga, bisognerebbe intervenire perché, all’interno della scuola, non abbiano più interessi di questo tipo. Servono deterrenti come i controlli con i cani, ma anche iniziative coinvolgenti, che insegnino soprattutto ai ragazzi del biennio a vivere meglio gli spazi scolastici".

Solidea Vitali Rosati