Pesaro, 26 ottobre 2021 - Li avevano aggrediti, insultati e presi di mira unicamente per un dettaglio: un ragazzo, Luigi Lupini di 18 anni, studente dell’Artistico di Pesaro, si vestiva strano e aveva le unghie con lo smalto nero. Un ’orrore’ per una di banda di teppisti, formata da sei o sette minorenni e tre maggiorenni, tutti alloggiati in comunità per ragazzi difficili, che la sera dell’8 maggio scorso, nei dintorni della Rocca Malatestiana di Fano, hanno messo a segno due rapine in pochi minuti. La prima ai danni di due amici fermi in auto in zona Pincio: ad uno di questi è stato strappato un braccialetto e all’altro il telefonino. La vittima e l’amico sono fuggiti via in macchina e non hanno voluto più saperne, la seconda rapina invece è stata fatta ai danni del ragazzo con le unghie smaltate e dell’amico Simone Pasquino, entrambi ora 18enni, i quali hanno denunciato subito il fatto che ha permesso di rintracciare la banda di rapinatori, consentendo il loro arresto.
Pestaggio per lo smalto alle unghie, prime due condanne a Pesaro
L’udienza di ieri, davanti al giudice Marrone, è durata pochi minuti, il tempo di presentare le prove per rapina e lesioni senza l’aggravante della discriminazione a sfondo sessuale da parte del pm Cerioni (che sostituiva il titolare dell’inchiesta Giovanni Narbone) con ammissione delle parti civili nelle persone di Luigi Lupini e di Simone Pasquino oltre che del papà di quest’ultimo, Giuseppe Pasquino (tutelati dai legali Cicerchia, Pizza, Zaffini). Solo padre e figlio hanno quantificato il danno in 20mila euro di provvisionale e in 40mila di risarcimento.
Il processo è stato aggiornato al 29 novembre. Ma dopo la fine dell’udienza, ecco cosa ha detto Luigi Lupini: "Vederli non mi hanno fatto né caldo né freddo. Ero più teso per essere entrato per la prima volta in tribunale. I due imputati avevano la mascherina e quindi non c’è stata occasione per incrociare veramente gli sguardi ma li ho riconosciuti. Uno solo però, Rida, ha partecipato all’aggressione, che è cominciata perché mi hanno visto le unghie, il mio collare e com’ero vestito. E dire che molto amici ci avevano sconsigliato di denunciarli". Simone Pasquino dice: "Sembravano altre persone, ma ora capiscono cosa hanno fatto. Noi abbiamo interrotto la loro scia di violenza che tutti tolleravano".
ro.da.