Piano Unesco, la parola passa ai cittadini

Otto anni dopo, il Comune si prepara a rivedere la gestione del sito. E c’è anche la collaborazione con l’Università Carlo Bo

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di Nicola Petricca

Otto anni dopo, il Comune di Urbino si prepara a rivedere il piano di gestione del sito Unesco e, per farlo, sottoporrà ai cittadini un questionario da compilare in forma anonima, frutto della collaborazione con l’Università Carlo Bo.

Tale indagine sarà il punto di partenza della revisione e coinvolgerà residenti, studenti, turisti, commercianti, pendolari e chiunque frequenti il centro storico, per capire come ne fruiscano. "Il piano serve per preservare, valorizzare e far vivere i siti. Esso è richiesto dall’Unesco e va aggiornato di frequente - spiega il vicesindaco, Massimo Guidi -. Non vincola, ma serve per coinvolgere il più possibile la comunità intorno al tema del patrimonio, che per noi è molto complesso, in quanto è la città stessa.

Per cominciare a elaborare la rivisitazione, l’architetto Luana Alessandrini, responsabile del settore, ha messo insieme le indicazioni dell’Unesco e poi abbiamo coinvolto l’Università. Il questionario ci aiuterà molto perché ci metteremo al tavolo con le varie categorie proprio a partire da ciò che emergerà. Nella revisione, una parte molto importante sarà dedicata alla salvaguardia del territorio, in cui stiamo cercando di coinvolgere i comuni limitrofi".

Dietro all’analisi dei dati e all’elaborazione del questionario c’è il Dipartimento di Economia, Società e Politica dell’Ateneo. Il professor Eduardo Barberis ne spiega l’importanza: "Questo strumento orienterà le decisioni. Vogliamo conoscere l’utilizzo che si fa del centro, ma anche le scelte di mobilità dei cittadini: l’obiettivo è coinvolgere tutti perché le opinioni dei diversi frequentatori sono fondamentali per capire le differenze nella fruizione di esso. Il questionario sarà diffuso online, ma, dato che il digitale può essere ancora una barriera, il personale d’ateneo e degli studenti tirocinanti supporteranno quanti fossero in difficoltà con la compilazione e poi lo distribuiremo in vari punti della città, con l’aiuto degli operatori.

Il lavoro non finisce qui, perché sono già in corso una rielaborazione dei dati esistenti e una mappatura delle attività commerciali, per capire cosa potrebbe mancare al turista che arrivasse in città o a chi volesse vivere in centro storico".

Secondo il sindaco, Maurizio Gambini, quest’analisi è fondamentale "per comprendere cosa sia cambiato in città rispetto a quella fatta nel 2012-13. Urbino è da tutelare, ma è anche importante far crescere la consapevolezza nei cittadini di trovarsi in un luogo speciale. Alcune operazioni già le abbiamo in mente, come pedonalizzare delle aree ed eliminare le auto dal centro storico, ma anche fare manutenzione con materiali originali, così come rimuovere l’asfalto da sotto ai Torricini. Nel nostro territorio sono stati fatti scempi che potevano essere evitati: su quelli non possiamo lavorare, ma sul recuperare tutto quello che sia possibile, dentro e fuori dalla città, oltre al farla vivere, sì.

Stiamo anche lavorando a obiettivi concreti, ma Urbino è un sito complicato e ci serve un piano strategico per capire cosa intendiamo fare nei prossimi 10 anni.

Alcuni progetti sono già a uno stadio avanzato, però vogliamo sapere cosa pensino di questo territorio le attività commerciali e gli imprenditori. È un’analisi che aspetto con ansia, dopodiché dovremo agire".