Picchiarono a sangue amico, fratelli condannati

Due fratelli condannati a 4 anni di reclusione per tentato omicidio di un conoscente a Gabicce Mare. Hanno colpito la vittima per un presunto debito, ma si sono detti intenzionati solo a punirlo. La vittima, gravemente ferita, non si è costituita parte civile.

Picchiarono a sangue amico, fratelli condannati

Due fratelli condannati a 4 anni di reclusione per tentato omicidio di un conoscente a Gabicce Mare. Hanno colpito la vittima per un presunto debito, ma si sono detti intenzionati solo a punirlo. La vittima, gravemente ferita, non si è costituita parte civile.

Due fratelli avevano pestato a sangue un 52enne, che conoscevano bene. Anzi, amici di famiglia. Era la sera del 14 ottobre dell’anno scorso, davanti al municipio di Gabicce Mare. Lo avevano colpito con una spranga di ferro e con un coltello accusandolo di essere in debito con loro di 500 euro. Ieri, i responsabili di quell’agguato, Antonio ed Emanuele Platone, di origine campana, di Cattolica, di 40 e 34 anni, sono stati condannati dal tribunale di Pesaro con rito abbreviato a 4 anni di reclusione per tentato omicidio. Il pm aveva chiesto 4 anni e 8 mesi.

Il giudice ha disposto la scarcerazione dopo la detenzione fino ad oggi, compresi gli arresti domiciliari. Nel frattempo, i due fratelli hanno risarcito la vittima per circa 5mila euro. Così Pasquale Marzocchi, che venne accoltellato e lasciato sanguinante con costole, braccia, gambe fratturate milza schiacciata, non si è costituito parte civile. Gli autori del pestaggio, dopo aver lasciato il 52enne nel sangue, si allontanarono in fretta ma tornarono sul posto dopo circa 20 minuti per sincerarsi se qualcuno avesse chiamato l’ambulanza. Volevano comunque che lo soccorressero. E’ quanto emerso durante il processo per dimostrare che erano comunque consapevoli di aver calcato la mano. Poi se ne andarono puntando anche loro verso l’ospedale perché uno dei due fratelli si fratturò una caviglia durante il pestaggio.

Vennero arrestati di lì a poco in ospedale dai carabinieri di Cattolica grazie alle telecamere della zona. Non negarono la loro responsabilità ma cercarono di dire che intendevano difendersi da Marzocchi ma poi si è scoperto che si era trattato di un vero agguato, con un invito trappola per attirare fuori casa Marzocchi in modo da colpirlo a sangue perché non avrebbe pagato 500 euro al padre dei due fratelli. "E’ vero, siamo stati noi, volevamo solo punirlo ma non ucciderlo". Infatti ci sono andati vicino. Il 52enne venne portato in rianimazione in prognosi riservata e vi rimase a lungo. Tuttora sta seguendo una riabilitazione che non appare di breve durata. I due fratelli sono stati difesi dall’avvocato Robert Venturi: "Attendiamo le motivazioni e quasi sicuramente faremo appello".