Pesaro, ragazzina di 15 anni picchiata dal fidanzato. Era già successo

Parla un docente del Campus

Pesaro: il Campus, frequentato da migliaia di ragazzi. La 15enne non è stata picchiata qui

Pesaro: il Campus, frequentato da migliaia di ragazzi. La 15enne non è stata picchiata qui

Pesaro, 20 febbraio 2019 - Da incasellare tra gli amori giovanili e selvaggi? Forse. Anche se un docente che ha seguito da vicino la storia della ragazzina che si è sentita male durante l’intervallo per le botte ricevute dal suo ‘fidanzatino’ domenica sera, non ha dubbi: «Io spero che la famiglia sporga denuncia e che la legge faccia i suoi passi, perché la ragazza non era messa bene».

Ma lo farà?

«Non lo sappiamo. Fino a quando non è arrivata la madre al pronto soccorso, lei ha continuato a ripetere davanti al nostro bidello, che non voleva sporgere alcuna denuncia. Di più non sappiamo e nemmeno sappiamo se il referto medico è superiore ai venti giorni per cui si procede d’ufficio».

Ma in che condizioni era la ragazza?

«Ad un certo punto ha iniziato a dire agli amici, che erano con lei nel corridoio, che si sentiva male, che aveva dolori molto forti allo stomaco».

Ma fisicamente come appariva?

«Aveva lividi evidenti anche in volto. E si vedevano anche, benché si fosse truccata in maniera molto marcata e benché avesse portato i capelli davanti alla faccia per nascondere le tumefazioni. Forse per questa ragione la madre, quando l’ha accompagnata a scuola, non si è accorta di nulla».

Solo in faccia?

«No, no, aveva lividi anche nello stomaco e nella pancia. Ed ha anche ammesso che non era la prima volta che questo succedeva. E non solo...».

E sarebbe?

«Domenica sera quando è stata picchiata dal suo ragazzo, la scena è stata osservata anche dai genitori di lui che non hanno aperto bocca. Questo ha raccontato».

Il giovane è anche lui uno studente del Campus?

«Questo non lo sappiamo. Ma sappiamo una cosa e cioè che in un paio di occasioni ha tentato di entrare da una porta di sicurezza all’interno dell’istituto. E la porta era stata aperta proprio dalla ragazzina».

E cosa avete fatto?

«E’ stato intercettato dal personale e quindi spedito fuori dalla scuola. Ma è stato visto anche altre volte dai docenti gironzolare qui intorno».

Un ragazzino?

«Sì, un ragazzino più giovane di lei. Non è italiano».

La scuola come si comporta ora?

«Attendiamo che torni, perché vogliamo parlarci con questa ragazza. Vogliamo anche noi capire cosa fare e come agire».

Le forze dell’ordine si sono viste?

«No, ma come abbiamo chiamato l’ambulanza lunedì mattina, ci è subito arriva una telefonata. Ci chiedevano ragguagli su una studentessa picchiata dentro la scuola. Cosa questa non vera».

Di questo caso si sono interessate anche Tv nazionali...

«Per carità. Manca solo di finire in televisione. Noi qui vogliamo solamente lavorare. Ci sono tantissimi bravi giovani, ma anche situazioni difficili, ma tutto viene demandato alla scuola».