Picchiata e maltrattata, lui: "Era sesso estremo"

Il tribunale di Urbino ha condannato l’uomo, un 34enne di Apecchio, a 5 anni e 2 mesi di reclusione

Picchiata e maltrattata, lui: "Era sesso estremo"

Picchiata e maltrattata, lui: "Era sesso estremo"

Urbino, 25 gennaio 2023 – Picchiata con un bastone, la testa sbattuta contro la doccia, buttata in terra, schiaffeggiata, presa per il collo quasi fino a strangolarla.

Aveva raccontato anni di orrore e violenza. Ne ha portato le prove in aula: certificati medici e foto del corpo pieno di sangue e lividi. Ma lui, 34enne di Apecchio, ha provato a smentire tutto: "Non l’ho menata. Quelle ferite sono i segni di quando facevamo sesso estremo. I buchi? Glieli ho fatti con la frusta".

Peccato però che il giudice del Tribunale di Urbino non gli abbia creduto e ieri mattina lo ha condannato a 5 anni e 2 mesi di reclusione per maltrattamenti e furto. Alla sua vittima, una 30enne di Cagli, costituita parte civile con l’avvocato Elena Fabbri, è stata riconosciuta una provvisionale da 5mila euro. Il resto (circa 40mila) li chiederà davanti al giudice civile. Mille e 500 euro sono andate invece all’associazione Gens Nova, sempre rappresentata dalla Fabbri. Ma da questo giudizio potrebbero nascerne altri.

Il Tribunale ha infatti trasmesso gli atti alla procura contro alcuni testimoni dell’imputato perché siano indagati per falsa testimonianza. Determinanti contro il 34enne sarebbero stati anche alcuni sms trovati nel suo cellulare e il racconto di un’amica della vittima che ha riferito di aver assistito ad alcune reazioni violente dell’imputato. I due si erano messi insieme nel 2017 e nel 2019 il rapporto arriva la capolinea. All’ennesimo episodio di violenza, la 30enne decide di denunciare. E mette così fine al suo incubo.

"La mia assistita era finita in una spirale di maltrattamenti perché come molte vittime, era fragile, non percepiva il suo valore e sentiva di meritarsi quelle botte. Ma alla fine è riuscita a riemergere da questa condizione". E ieri ha avuto giustizia.

e. ros.