L’Unione Montana del Catria e Nerone ha un nuovo presidente e una nuova giunta. Alla massima carica istituzionale è stato designato all’unanimità dai sei sindaci del territorio Alessandro Piccini, attuale primo cittadino di Cantiano. Al suo fianco i due neo assessori Luciano Magnanelli, consigliere comunale del comune di Acqualagna e che assumerà anche la carica di vice-presidente e Daniele Tagnani, già sindaco del comune di Frontone. Nella mozione programmatica è scritto: "Alla necessità di poter creare una strategia di valorizzazione unica, partendo dalle specificità dei singoli Comuni, si aggiunge l’esigenza, sempre più impellente, di fornire aiuto e sostegno alle attività ed all’ordinaria amministrazione dei Comuni, soprattutto dei più piccoli che, mai come in questa fase storica, si stanno caricando di adempimenti straordinari. Una particolare attenzione va inoltre a quei territori che più di altri, in quest’ultimo quinquennio sono andati in difficoltà tecnico/amministrativa a seguito della gestione di emergenze che mai si erano abbattute su questo territorio con tale forza e devastazione. Mi riferisco all’alluvione del settembre 2022, che avrebbe potuto cancellare la storia ed il futuro di intere nostre comunità. Oggi fortunatamente, grazie soprattutto alla forza ed alla tenacia della gente delle nostre aree interne, quelle comunità si sono rialzate. Credo perciò che a loro vada la vicinanza, il supporto e la massima attenzione del territorio e delle istituzioni, al fine di agevolarne una stabile e prosperosa ripartenza" . E ancora: "A livello provinciale, il territorio del Catria e Nerone dovrà avere sempre maggior centralità e voce in capitolo su alcune questioni prioritarie, dalla sanità alle infrastrutture, a partire dal rivendicare il proprio ruolo strategico rispetto a quello che sarà il problema del futuro: l’emergenza idrica. Problema questo già attuale e che interessa l’intera provincia. E’ proprio da questi territori che arriva infatti la risposta al problema dell’approvvigionamento idrico dell’intero territorio provinciale, attualmente rappresentato dal ricorso alle acque di profondità del pozzo del Burano. Centrale dovrà essere il ruolo dell’Unione Montana nell’individuare quelle che dovranno essere le risposte infrastrutturali future. Che la soluzione siano le acque di profondità o la realizzazione di invasi, è su questo territorio che vanno calate le scelte". Altro tema caro alla nuova classe dirigenziale è la strategia di sviluppo della montagna: "Avanti col turismo nelle forme sostenibili quali trekking, bike e cavallo, passando per investimenti impiantistici pensati per il periodo invernale".
Amedeo Pisciolini