DAVIDE EUSEBI
Cronaca

Piccola pesca in ginocchio: "Le grandi barche sconfinano e ripuliscono"

La protesta della coop pescatori di Gabicce, cui aderisce la flotta pesarese:. La responsabile: "Fino al 30 giugno usano lo strascico e uccidono le uova delle seppie".

La protesta della coop pescatori di Gabicce, cui aderisce la flotta pesarese:. La responsabile: "Fino al 30 giugno usano lo strascico e uccidono le uova delle seppie".

La protesta della coop pescatori di Gabicce, cui aderisce la flotta pesarese:. La responsabile: "Fino al 30 giugno usano lo strascico e uccidono le uova delle seppie".

La piccola pesca è in ginocchio: le grandi barche a volte sconfinano e pescano dove non possono, riducendo drasticamente la quantità di pesce in mare. Non bastavano le mucillaggini dei mesi scorsi: la piccola pesca è in ginocchio e chiede controlli e aiuti della Regione.

A parlare è Anna Maria Franchini, responsabile della cooperativa pescatori di Gabicce a cui aderisce anche la piccola flotta pesarese. "I pescatori della pesca artigianale – spiega Franchini – pescano con attrezzi passivi, tra cui retine da posta, cogolli per la pesca delle seppie, cestelli per lumachine di mare e la maggior parte di loro può navigare solo entro le 3 o 6 miglia, spazio entro il quale svolgono le attività. Purtroppo, da sempre ci sono le grandi unità tra i 25 e 30 metri di lunghezza che pescano a strascico con i rapidi o i divergenti, che ancora possono pescare nei periodi dall’ 1 gennaio al 30 giugno e dall’ 1 novembre al 31 dicembre anche fuori dalle 3 miglia. Solo nel periodo dall’ 1 luglio al 31 ottobre è vietata la pesca entro le 6 miglia (o con una profondità d’acqua inferiore a 60 metri) per le unità con lunghezza “fuori tutto“ superiore a 15 metri, mentre per le unità fino a 15 metri di lunghezza il limite imposto è le 4 miglia di distanza quando iscritte alla IV categoria".

Questo significa, aggiunge Franchini "che fino al 30 giugno pescano a strascico avanti e indietro davanti alla costa sulle 3 miglia e uccidono le uova delle seppie. Coprendo l’intera area, trainano la poca risorsa disponibile, di conseguenza ai pescatori che esercitano l’attività con le piccole barchette, non resta più nulla". Una denuncia dimostrata dai documenti: "Due giorni fa, vi erano circa 5 grossi scafi di Ancona, come da tracce rilevate, che pescavano davanti alla costa pesarese, dove stavano svolgendo l’attività i piccoli pescatori che sono stati costretti a spostarsi perchè vicino a queste unità è a rischio la propria sicurezza. Ne so qualcosa io che ho perso in circostanze simili mio fratello pescatore travolto da una grande imbarcazione. Abbiamo vinto la causa per omicidio colposo".

La piccola pesca, aggiunge ancora la presidente, "è stremata, la mucillagine dello scorso anno, ha impedito l’attività di pesca con reti da posta per un lungo periodo, a novembre speravano di poter pescare le lumachine di mare, ma anche questa specie ha subìto una grave moria a causa di questo fenomeno. Abbiamo più volte chiesto aiuto alla Regione, senza alcun risultato. Questa categoria è dimenticata da tutte le amministrazioni, nonostante la Comunità Europea nei propri regolamenti la descriva come un’attività da valorizzare, trattandosi di sistemi di pesca passivi che dimostrano un equilibrio sullo sforzo di pesca, mentre tutti gli altri sistemi hanno subìto una riduzione nella cattura e giorni di attività".

"I pescatori – prosegue Franchini – chiedono che le grosse unità che pescano a strascico a divergenti, rapidi o reti gemelle, peschino fuori dalle 5-6 miglia tutto l’anno, per dare la possibilità a queste piccole barchette di vedere uno spiraglio di luce per il futuro, poichè tra vivai, draghe idrauliche e grosse barche coi rapidi, non riescono più a pescare. Le tracce evidenziano i luoghi in cui si pesca se l’imbarcazione è dotata di Ais, strumento obbligatorio per legge per barche grandi: le tracce sono visibili al Centro di Controllo pesca di Ancona". E intanto il prezzo del pesce lievita: 36 euro un chilo di sogliole.

Davide Eusebi