E’ ancora chiuso il tratto di pista ciclabile di viale Liberazione che corre di fronte alla Caserma, dopo la caduta di un grosso pino avvenuta venerdì scorso durante la giornata di maltempo. L’albero, che si è rovesciato sul prato nel lato opposto alla pista, è stato rimosso in gran parte il giorno successivo, mentre la base, da dove emergono le radici, è ancora presente ai bordi della pista ciclabile.
Anche l’asfalto della pista si è rovinato a causa del crollo e dopo i lavori di rimozione integrale della pianta, dovrà essere ripristinato, come spiega l’assessora alla Viabilità del Comune di Pesaro, Sara Mengucci: "Dovremo intervenire con un escavatore per rimuovere ciò che rimane della pianta e successivamente sistemare l’asfalto della pista – dice -. Contiamo di riaprire la ciclabile entro la fine del mese, al massimo ad inizio ottobre. Parallelamente - aggiunge l’assessora - sono stati avviati i controlli sullo stato delle piante, come avviene sempre. Aspes compie infatti costantemente azioni di monitoraggio sugli alberi per capire se una pianta è malata o può avere dei problemi all’apparato radicale - conclude - e questo avviene in tutte le zone verdi della città".
In attesa di capire quale sia stata l’esatta la causa della caduta della pianta secolare di fronte alla Caserma, tra le ipotesi c’è anche quella di Marco Strapazzini, agronomo: "La pianta non è stata abbattuta dal vento, come è stato detto poco dopo l’accaduto. E’ crollata perché ha un apparato radicale diminuito del 50% e tutti gli alberi che si trovano lungo la pista ciclabile nel tratto che va da Porta Rimini fino all’Ospedale San Salvatore hanno lo stesso problema – dice ancora Strapazzini -. Questo perché quando sono stati effettuati i lavori per realizzare la pista è stata utilizzata una macchina, chiamata catenaria (utile per effettuare operazioni di scavo, ndr) e da quel giorno le piante si sono ritrovate con la metà di radici. In una situazione di siccità – aggiunge l’agronomo – la pianta potrebbe anche riuscire a stare in piedi, ma quando ci sono situazioni meteo simili alle bombe d’acqua o piogge molto forti, la pianta assorbe acqua proprio attraverso le radici sane e questo peso la porta ad uno sbilanciamento che la fa cadere. "Fortunatamente, al momento della caduta, non ci sono state gravi conseguenze – aggiunge sempre Strapazzini – ma 250 quintali di parte vegetale (il peso totale dell’albero, ndr) potevano creare un danno a cose e persone. La pianta caduta - conclude Strapazzini - ci ha fatto capire che tutte quelle vicino a lei sono molto probabilmente nelle stesse condizioni, per questo ho voluto fornire anche del materiale fotografico all’amministrazione comunale, perché credo sia necessario effettuare ulteriori verifiche nella zona".