BEATRICE GRASSELLI
Cronaca

Pioggia di euro su Gradara. Borgo ancora più attraente con la cura da 1,6 milioni

Il Comune ha vinto un bando del Pnrr per la rigenerazione culturale e sociale. In programma progetti che intrecciano cultura, impresa, tecnologia e arte.

Da sinistra Sara Benvenuti, Diego Ciandrini, Assunta Gerboni, il sindaco Filippo Gasperi e Federico Mammarella

Da sinistra Sara Benvenuti, Diego Ciandrini, Assunta Gerboni, il sindaco Filippo Gasperi e Federico Mammarella

Un milione e 600mila euro di finanziamenti e oltre quattro anni di lavoro: il borgo di Gradara punta così a un nuovo Rinascimento. Grazie al bando Pnrr ‘Attrattività dei borghi storici’ il Comune si è concentrato su un progetto di rigenerazione culturale e sociale per sostenere e promuovere la rinascita dell’artigianato storico e artistico, intrecciando cultura, formazione, impresa, tecnologia ed arte. Un obiettivo complesso articolato in sette linee di azione che prevede, da ora e nei prossimi anni, la realizzazione di numerosi interventi, fra i quali anche la definizione di nuove funzioni degli spazi all’interno del borgo e della Rocca. Un’iniziativa che si basa su una visione di grande respiro, che ha messo in campo collaborazioni con le Università di Urbino, Ca’ Foscari e con la Direzione regionale musei Marche, presentata ieri alla stampa, nelle sue prime iniziative.

"Questo era un bando perfetto per noi – ha spiegato il sindaco Filippo Gaspari – . Grazie a questo progetto, Gradara si caratterizzerà sempre più non solo come una rilevante meta turistica della regione, ma anche come una destinazione culturale grazie al sostegno alla rinascita della cultura dell’artigianalità, che rende il nostro Paese unico e alla volontà di raccontare e di preservare la nostra memoria locale".

Spicca come figura chiave di questo contesto, Umberto Zanvettori, l’ingegnere bellunese, ultimo proprietario della Rocca di Gradara: il restauro del castello, che fu anche la sua dimora, fu il suo sogno. Oggi quella visione che lo portò a ricostruire al suo interno le atmosfere medioevali e la ‘Stanza del mito’ di Paolo e Francesca continua a fungere da filo rosso: grazie ai fondi verrà riportata alla Rocca la preziosa raccolta d’armi di Zanvettori, ceduta nel 1927 per ripianare i debiti, al museo di Castel Sant’Angelo a Roma. All’ingegnere il progetto ha dedicato inoltre una ricerca storica, i cui risultati sono visibili nella mostra ‘Da Zanvettori all’ultima castellana’ aperta fino al 2 giugno, e la pubblicazione di due volumi di prossima presentazione.

Tra le nuove funzioni, i finanziamenti consentono di ricavare all’interno della Rocchetta poligonale il laboratorio di liuteria storica a cura del maestro Fabrizio Lepri, una bottega che vuole essere un luogo di pedagogia, in cui vengono studiati e realizzati strumenti antichi per recuperare un’artigianalità che sa coniugare arte e bellezza. Alla base dei camminamenti di ronda ha preso vita invece il laboratorio/bottega di arte calligrafica, uno studiolo dove Stefano Gelao fondatore di ‘Scritto a mano-scriptorium amanuense’ accoglierà i visitatori per tramandare l’antica tradizione dell’arte calligrafica, molto radicata in Regione.

Il progetto riserva anche una parte rilevante alla didattica: sono oltre 120mila gli studenti che visitano il borgo ogni anno. Per queste attività sono state realizzate nuove aule nella Casa del Gufo: qui secondo la linea pedagogica del progetto, il gioco diventa strumento educativo anche grazie alla riscoperta di manufatti antichi come il diorama. Fra i prossimi interventi, si attende invece la realizzazione della Taverna medievale nell’area dietro al teatro e l’apertura di nuove attività commerciali ispirate alla riscoperta dell’artigianalità antica come l’ erboristeria e la produzione enogastronomica.