Pesaro, ‘Al Borgo’ chiude, Caos parcheggi e tasse

Domenica sera le ultime pizze nel ristorante del Corso. Il titolare Simone Lani: "Lavorare in centro è diventato impossibile"

La pizzeria 'Al Borgo' chiude

La pizzeria 'Al Borgo' chiude

Pesaro, 21 gennaio 2020 - Le ultime pizze le ha sfornate l’altro ieri (domenica sera, ndr). Tra i suoi clienti, anche i tifosi della Vuelle. Simone Lani, gestore da ben 10 anni del ristorante ‘Al Borgo’, lungo il Corso XI Settembre, ha definitivamente abbassato le saracinesche. «Lavorare in centro è diventato impossibile, non vale la pena rimanere aperti», ammette il ristoratore. Che ha rilevato la gestione dello storico locale, assieme al fratello, nel 2010. Lo cerchiamo al telefono. Non ci risponde subito: «Scusate, stavo dormendo, da ora sono tornato a condurre una vita normale». Ultime pratiche da sbrigare, poi il saluto definitivo a quel locale in cui, per anni, ha sfornato migliaia e migliaia di pizze. Offrendo servizi tutti i giorni, sia a pranzo che a cena.  Lani, come mai ha deciso di chiudere?  "Perché in centro non si lavora più bene come una volta. Lungo il Corso non ci sono i parcheggi e i miei clienti, nell’ultimo periodo, non facevano altro che lamentarsi per le multe che ricevevano. E poi tasse su tasse. Insomma, meglio chiudere che rimanere aperti, se si deve lavorare in queste condizioni". Dopo dieci anni, dev’essere doloroso…  "E’ un dispiacere, ma i costi sono altissimi. Fino ad ora, si è lavorato per pagare le tasse e quello che si guadagnava comunque non bastava. In centro, vicino al ristorante, non c’erano più parcheggi. E questo ci ha penalizzato tantissimo. Spesso i clienti prenotavano i tavoli e poi, all’ultimo, li disdicevano perché non trovavano posto per la macchina. E poi…" Dica.  "La situazione è critica, in generale. Vedo che in tanti stanno chiudendo o hanno intenzione di farlo. Non è possibile che una persona si fermi con la macchina cinque minuti e si ritrovi subito la multa. Insomma, non eravamo tutelati in nessun modo. La crisi ci ha penalizzato molto e i costi sono diventati insostenibili". Durante le feste natalizie avete lavorato?  "Abbastanza, ma molto meno degli anni precedenti. Non c’è stato un gran afflusso nemmeno in quel periodo. Che, solitamente, dovrebbe essere quello in cui gli incassi sono maggiori". Quindi le ultime pizze le avete sfornate domenica scorsa?

"Esatto. Abbiamo fatto una piccola festa di chiusura, c’erano anche i tifosi della Vuelle e il segretario della Confcommercio, Davide Ippaso, mio caro amico. Si chiude un capitolo importante della mia vita. Un’attività che ho rilevato assieme a mio fratello, anche se negli ultimi 4 anni la gestivo da solo".