Plastica in mare a Pesaro, i pescatori: "Ora basta, ne abbiamo raccolta a quintali"

Le 'calze' degli allevamenti delle cozze stanno continuando ad inquinare

Parte della plastica rinvenuta in mare questa mattina dai pescatori

Parte della plastica rinvenuta in mare questa mattina dai pescatori

Pesaro, 14 novembre 2019 - Ancora plastica in mare. Una sorpresa? Non proprio, per i pescatori che lavorano al porto. Il problema è ormai noto: le calze degli allevamenti delle cozze stanno continuando ad inquinare seriamente il nostro mare. Sono quelle utilizzate dai vivai, che hanno impianti di cozze e che lavorano con questo materiale non biodegradabile. Spesso rimane in acqua, poiché i costi di gestione per lo smaltimento di questo tipo di rifiuto sono molto alti e nessuno di loro si prende l’incombenza di smaltire come rifiuto speciale un pezzo di plastica.

“Siamo stanchi - dice Matteo Salvatori, un pescatore del porto - , anche oggi siamo usciti in mare e abbiamo ritrovato quintali di plastica utilizzata dai vivai delle cozze, il 99% è la loro, solo l’1% è costituita da altri rifiuti, quali bottigliette o bicchieri. Ora basta”. Pescatori e diportisti stanno aspettando le isole ecologiche apposite, promesse dalla Regione, che permetteranno loro di smaltire correttamente questo tipo di rifiuto, senza dover pagare di tasca propria.

Il consigliere regionale Andrea Biancani ha già riferito che “le condizioni ci sono, stiamo solo aspettando che gli uffici tecnici preparino gli atti per far sì che i soggetti politici possano procedere. Noi siamo pronti. Ed è la prima ed unica legge, approvata a livello nazionale, da una Regione”. Quindi “mi auguro che le isole ecologiche arriveranno presto - ha concluso il consigliere -, saranno innovative e verranno posizionate all’interno del porto, vicino alla pensilina, in prossimità del Nautic Store”.