Pnrr, tanti soldi ma poca spesa: Università in pista

Incontro ieri con rappresentanti del Ministero per valutare i progetti e monitorare gli obiettivi.

Pnrr, tanti soldi  ma poca spesa:  Università in pista

Pnrr, tanti soldi ma poca spesa: Università in pista

Ammontano a 1,8 miliardi di euro i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza trasformati in interventi, finora, nelle Marche. Tra gli 1,4 miliardi per progetti ordinari e i 400 milioni dal fondo complementare nazionale. Lo ha spiegato ieri Andrea Pellei, funzionario della Regione, durante un convegno all’Università di Urbino: "Le Marche sono nella fase di monitoraggio della spesa e rendicontazione, perciò entro fine mese lanceremo il portale Easy Pnrr Marche, che censirà in tempo reale progetti e cifre, rilevando i bandi in uscita e fornendo normative e linee guida. C’è anche stato un rifinanziamento del progetto Mille esperti, con cui ci siamo dotati di 30 esperti per sostenere la pubblica amministrazione in questa fase. Infine, stiamo lavorando con la Corte dei conti di Ancona per creare degli alert che segnalino in anticipo l’insorgere di criticità". All’incontro, organizzato dalla docente di Uniurb Agnese Sacchi, ha partecipato anche Veronica Grembi, per la presidenza del Consiglio dei ministri: "È stato fatto molto in termini di impegni, ma ancora c’è stata poca spesa - spiega -. Tuttavia, il Pnrr è prima di tutto fatto di obiettivi. Le principali opportunità d’investimento sono: digitalizzazione, riorganizzazione della medicina territoriale e colmare i divari". Tra i progetti, c’è anche l’incremento delle residenze universitarie, che interessa pure Urbino: "Il Ministero si è impegnato ad aumentare i posti da 40mila a 100mila - prosegue Grembi -. Il punto è che, prima di attuare tutti questi progetti, sarebbero servite le riforme, invece dobbiamo fare tutto insieme. Inoltre, da un’indagine condotta a settembre in tutte le regioni, è emersa una scarsa consapevolezza verso il Pnrr, anche tra chi lavora nel settore pubblico". Tra i progetti finanziati c’è pure Vitality, frutto della collaborazione tra le Regioni Marche, Umbria, Abruzzo e tra i rispettivi atenei, nove in totale, che, per la Carlo Bo, è seguito dal prorettore Vieri Fusi. Nato per dare una spinta alla ricerca, con 116 milioni a disposizione, è stato presentato ieri da rappresentanti delle università marchigiane. "È un’esperienza che ci ha permesso di appianare le divergenze e vincere un bando che, singolarmente, non avremmo potuto affrontare - ha spiegato il magnifico rettore, Giorgio Calcagnini -. Le università non sono solo più entità operanti nel territorio ma devono essere protagoniste tra loro ed avere un rapporto continuativo".

Nicola Petricca