‘Poetica umanità’ Incisioni e disegni di Anselmo Bucci

Urbino, domani sera nella galleria d’arte Albani si inaugura l’esposizione incentrata sull’artista

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Domani alle 18 nella galleria d’arte Albani di via Mazzini si inaugura ‘Poetica umanità’, esposizione incentrata sulla figura di Anselmo Bucci (1887 – 1955), forsempronese di nascita, ma figura internazionale di diritto nel novero degli artisti-intellettuali più significativi della prima metà del Novecento. La mostra, che rimarrà aperta fino al 9 novembre, è curata da Bruno Ceci per l’associazione ‘Vivere con l’Arte’ e presenta decine di incisioni e disegni di Bucci, che in carriera fu attivo anche come pittore, designer e scrittore.

Dopo gli studi liceali a Venezia, Anselmo si sposta in Lombardia: vive a Monza e studia all’accademia di Milano. Nel 1906, approda diciannovenne a Parigi, dove assimila l’esperienza impressionista. "Le prime incisioni – spiega Ceci – ne traggono spunto, perché assegnano un significativo risalto all’atto del vedere, che costituisce l’avvio per l’interpretazione della realtà. Egli gettava un ponte tra le entità rare e segrete del segno ed il panorama continuamente cangiante della vita parigina". In questa prospettiva si collocano le due serie di incisioni ‘Paris qui bouge’ realizzate e stampate tra il 1908 ed il 1909, che si configurano come una delle testimonianze poetiche più autentiche dell’arte incisoria del periodo, portando a compimento le ricerche del Bucci impressionista. Negli anni comunque conserva intatta quella poetica freschezza tipica di una scrittura viva, come testimoniano invece le cinquanta puntesecche dal titolo ‘Croquis du Front Italien’, che documentano in presa diretta episodi e figure della prima guerra mondiale, alla quale Bucci prende parte come volontario ciclista.

"Questi appunti di guerra – prosegue Ceci – diventano una sorta di diario personale, non privo nei soggetti e nelle situazioni tratteggiate di umanità e sensibilità di accento. La nascita del movimento chiamato ‘Novecento’ (nei primi anni ’20) lo vede significativo protagonista, anche se la sua presenza nel gruppo rimane defilata, perché il suo spirito fu libero ed indipendente, estraneo a programmi di sorta". Giovanni Volponi