Pesaro, cacciato il poliziotto-tennista. "Ha disonorato la divisa"

Destituito l’agente assenteista che giocava durante la malattia

Tennis

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Pesaro, 25 giugno 2018 - Destituito. Niente più divisa per il poliziotto assenteista, quello immortalato da foto e telecamere mentre, malato per il lavoro, era, invece, in grado di giocare a tennis. Il provvedimento porta la firma del capo della Polizia, Franco Gabrielli. L’assistente capo di Polizia, Antonino Mariella, 44 anni, nato a Pesaro, anche se da tempo residente in Romagna, ma una volta in attività presso la Polaria all’aeroporto di Rimini, non è più un poliziotto.

«Il comportamento tenuto è stato oltremodo riprovevole ed assolutamente inconciliabile con le funzione proprie di un operatore di polizia, pregiudizievole per il servizio e tale da rendere incompatibile una sua ulteriore permanenza nella Polizia –si legge nel decreto–. Ha arrecato un grande danno alla Polizia stessa nel prestigio e nell’immagine visto l’ampio risalto avuto dalla vicenda sulla stampa». Adesso Mariella potrebbe ancora impugnare il decreto di destituzione e presentare ricorso al Tar.

La vicenda era balzata agli onori della cronaca nel dicembre scorso quando lo stesso poliziotto era finito agli arresti domiciliari al culmine di un’indagine sull’assenteismo. L’uomo era stato sorpreso a giocare a tennis, addirittura a disputare tornei ed a tenere concerti con la sua band mentre figurava in malattia dal lavoro. Per un anno intero, stando alle accuse di cui dovrà rispondere, Mariella non si è presentato in ufficio perché affetto da ‘lombo sciatalgia sinistra’ che, a suo dire, gli avrebbe impedito di svolgere la sua attività di agente alla Polaria. L’uomo avrebbe tratto in errore i medici che attestavano la sua malattia, aggravandone i sintomi.

L’ex agente è arrivato persino a presentare domanda per ottenere l’indennità per causa di servizio. A far venire a galla la storia sono stati i suoi stessi colleghi nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore, Davide Ercolani. A dicembre per l’ex assistente capo sono arrivati gli arresti domiciliari per l’accusa di falso e truffa ai danni dello Stato. E due giorni fa la destituzione, il provvedimento disciplinare più severo.