Porcellini accusato di falso: assolto L’aveva denunciato una paziente

La donna sosteneva di non esser mai andata da lui per dimagrire, ma c’era la prova delle visite

Era stato accusato da una sua paziente di aver fatto una ricetta falsa. Ieri Guido Porcellini è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato". Il medico nutrizionista dei campioni, noto anche per il processo del doping (nel quale è stato assolto dall’accusa di commercializzare le sostanze illegali) era finito nei guai in un giudizio di separazione di due suoi clienti nel Tribunale di Urbino. Porcellini viene chiamato dal marito a testimoniare e dichiara che la moglie si era rivolta a lui per perdere peso. Il medico aveva sottolineato che la donna gli aveva detto di essere depressa perché non riusciva a dimagrire. A quelle affermazioni, lei aveva risposto dichiarando di non essere mai stata paziente di Porcellini. Molto probabilmente per il timore che quelle parole sul suo stato psicologico potessero avere ripercussioni contro di lei per l’assegnazione dei figli, il medico viene così accusato di falsa testimonianza. Ma quando i carabinieri vanno a casa per sequestrargli il pc, lui stampa dietro invito degli inquirenti un file con il nome della donna e le varie terapie prescritte nel tempo. La prova, dunque, che lei fosse davvero una sua paziente. Il fascicolo urbinate per falsa testimonianza viene così archiviato. Ma si apre la parentesi giudiziaria pesarese. Il medico nella ricetta che stampa sotto gli occhi dei carabinieri scrive "copia conforme". Peccato che non ci fosse un originale, perché era quello il file originale creato ad hoc per dimostrare agli inquirenti che aveva detto la verità. Porcellini finisce a processo per falso. I militari ascoltati come testimoni hanno spiegato che il nutrizionista aveva redatto quel file e stampato dietro loro richiesta. La sua accusatrice, invece, ha continuato a ribadire di non essere mai stata sua paziente. Il legale dell’imputato, l’avvocato Francesco Manetti, ha messo in fila tutti gli elementi a difesa. E il giudice Franco Tetto lo ha assolto, sostenendo nelle motivazioni che quella scritta apposta dal medico sia stata frutto di "leggerezza e superficialità", senza aver alcuna volontà di compiere un falso.

"Siamo soddisfatti di aver dimostrato la correttezza dell’operato del dottore" il commento dell’avvocato Manetti, il quale adesso si riserva di agire per ottenere il risarcimento dei danni da chi lo ha accusato". "Si è finalmente chiusa una parte importante della mia vita con un’ulteriore assoluzione – ha detto invece Porcellini - Sono stati 8 anni durissimi con un accanimento giudiziario nei miei confronti difficile da riscontrare. Ma faccio notare che tutte le accuse verso la professione sono cadute con assoluzioni di ogni tipo".

e.ros.