ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

"Porte antincendio senza controlli". Siulp: "Cosa non va al commissariato"

Il sindacato di polizia ha scritto al prefetto: "Sei estintori non sono revisionati dal luglio 2024".

Il sindacato di polizia ha scritto al prefetto: "Sei estintori non sono revisionati dal luglio 2024".

Il sindacato di polizia ha scritto al prefetto: "Sei estintori non sono revisionati dal luglio 2024".

Estintori non revisionati, porte antincendio senza controlli da quasi un anno e nessun sistema di rilevamento incendi attivo. È questa la fotografia preoccupante che il sindacato di polizia Siulp traccia per il Commissariato di Urbino, dove secondo quanto denunciato in una nota, le condizioni di sicurezza sarebbero ben lontane dagli standard minimi previsti dalla normativa vigente. Dopo i casi già segnalati alla Questura di Pesaro e al Commissariato di Fano, il Siulp punta ora i riflettori sugli uffici urbinati, lanciando un appello diretto al Prefetto affinché vengano reperite al più presto le risorse per rimettere in sicurezza gli ambienti.

Nel dettaglio, il sindacato denuncia che i sei estintori in dotazione non sarebbero stati revisionati da luglio 2024, mentre le cinque porte antincendio Rei non avrebbero ricevuto i dovuti controlli semestrali da quasi un anno. Ma il dato più allarmante riguarda l’assenza totale di sensori e rilevatori antincendio all’interno della struttura.

"Negli Uffici del Commissariato di Urbino le donne e gli uomini della Polizia di Stato, oltre a essere costretti a lavorare in una sede indecorosa e fatiscente – scrive il segretario provinciale Siulp Marco Lanzi –, sono esposti a gravi rischi per la sicurezza nel caso si propaghi un incendio, così come agli stessi rischi sono esposti i tanti cittadini che tutti i giorni vi si recano per presentare denunce ed esposti richiedere licenze, passaporti, permessi di soggiorno".

Il Siulp sottolinea come, nonostante le precedenti segnalazioni, nessun intervento sia stato ancora attivato. "Abbiamo il compito di far rispettare la legge e siamo i primi a violarla nonostante gli avvisi", accusa Lanzi. Da qui l’appello al Prefetto: "così come ha immediatamente promosso l’iniziativa per trovare spazi alternativi agli Uffici della Questura che sono esposti a rischio crolli o sono già parzialmente collassati, chiediamo di porre in atto tutte le iniziative possibile per reperire le risorse per garantire la sicurezza degli Uffici di Polizia della Provincia, degli Operatori che vi lavorano e dei cittadini che vi affluiscono".