Fano, la preside accusa un prof: maltrattava gli studenti

Alla sbarra Enrico Cinelli, docente di matematica al liceo Torelli di Fano . Denunciato dai genitori di uno studente

Il liceo Torelli di Fano

Il liceo Torelli di Fano

Fano, 18 ottobre 2022 - Un professore di matematica del Torelli di Fano, Enrico Cinelli di 50 anni, è sotto processo per maltrattamenti verso alcuni studenti di prima e seconda. I fatti risalgono agli anni 2017/18 e 2019/20. Ieri si è svolta un’udienza del processo, che ha visto la deposizione dell’ex preside Renata Falcomer.

Ma prima un passo indietro. Il processo contro il professor Cinelli nasce dalla querela per maltrattamenti presentata dai genitori di una allieva che si era sentita umiliata e sbeffeggiata davanti alla classe. Il professore l’avrebbe definita fin dal primo mese di lezioni meritevole di "tornare a casa o di cambiare scuola". Le avrebbe imposto per sei volte di ricopiare le pagine di un quaderno perché la sua calligrafia sarebbe stata brutta "essendo mancina" e comunque la minaccia della bocciatura sarebbe stata pronunciata molte volte fin da inizio anno scolastico.

E questo non valeva solo per lei. Sono 9 i genitori dei ragazzi che hanno fornito le loro testimonianze, pur senza essere parte civile nel processo. Hanno raccontato agli inquirenti di aver visto i loro figli cambiare profondamente per colpa del docente fino ad avere il terrore di andare a scuola, tanto che una famiglia ha ritrovato il figlio nascosto in garage alle 10 di mattina piuttosto che essere in classe. Molti studenti hanno chiesto e ottenuto di cambiare classe pur di non stare sotto il prof Cinelli. Ma ieri, la preside Falcomer, in pensione da un anno, ha ripercorso i fatti che l’hanno portata a segnalare gli atteggiamenti del professore nei confronti degli alunni all’ufficio scolastico regionale portando all’emissione di 18 giorni di sospensione e alla censura.

Il docente è ricorso al giudice del lavoro definendosi mobbizzato dalla preside, accusa esclusa dal giudice, il quale però ha annullato la censura perché non poteva infliggerla la preside. Ma il contenuto delle accuse le ha confermate. Udienza rinviata al 27 febbraio