"Presidio fisso nel parco per strapparlo ai pusher"

La proposta di Gruppo Zero: presenza capillare dei cittadini all’interno. Poi percorso allungato per gli atleti che frequentano il Campo scuola

Migration

L’idea è buona e sta tutta nel titolo: "Adottiamo il parco Miralfiore". Il problema è realizzarla. Cioè, il parco se lo prende la città, perchè, secondo chi lancia l’iniziativa – cioè il Gruppo Zero, associazione composta da 14 professionisti, ognuno con sue competenze, tra cui sanità, urbanistica, ambiente e altro – l’unico sistema per strappare il parco al pericolo incombente degli spacciatori è proprio questa: adottarlo, nel senso di metterci i pesaresi dentro a fare da presidio, in maniera il più possibile continuativa. Come? Con chi? Con la presenza di chi attualmente frequenta il parco. Disseminato sul territorio, e organizzato, con orari, da un Comitato. Ronde? Non proprio. Ma facciamo parlare "Gruppo Zero".

"Per riappropriarci del Parco Miralfiore – scrive Gruppo Zero – dobbiamo attuare soluzioni virtuose che, attraverso il coinvolgimento di noi tutti, possano favorire una presenza capillare e costante nel corso dell’intera giornata. La proposta formulata da GruppozerO contempla l’attivazione di due tipologie di presenze organizzate e strutturate".

"La prima, del tipo statico, attraverso la creazione di isole tra loro visibili, diffuse sull’intera superficie del Parco, costituite da sedute e tavoli. Queste isole, qualora “adottate” da abituali frequentatori opportunamente organizzati, potrebbero garantire a rotazione la presenza per l’intera giornata".

"La seconda, del tipo dinamico – prosegue Gruppo Zero – potrebbe essere attuata creando un percorso campestre per gli atleti che frequentano il Campo-scuola. Attualmente molti di loro percorrono i 600 metri dell’anello perimetrale in terra, restando all’interno dell’impianto. La proposta è quella di prolungare il percorso all’esterno, realizzando un nuovo cancello nella recinzione del Campo-scuola, attraversando poi il sentiero botanico sopraelevato e buona parte del Parco. Il nuovo tracciato potrebbe avere uno sviluppo di circa 25003000 metri, risultando privo di interferenze con il traffico veicolare, nonché protetto ed ombreggiato dalla vegetazione. La proposta prevede inoltre la collocazione lungo il percorso di attrezzi ginnici da esterno che permettano di creare ulteriori isole di sosta. Le isole e il percorso campestre potrebbero essere gestiti dal Comitato di Gestione del Parco, con l’ausilio delle organizzazioni di volontariato cittadine e la collaborazione della Protezione civile". Anche la presenza di chi fa passeggiate – aggiungeGruppo Zero – potrebbe essere sfruttata. "Un modello di gestione che, oltre a stimolare la partecipazione e la tutela del bene comune, potrà incrementare la frequentazione del Parco". In questo scenario – conclude Gruppo Zero – anche eventi periodici "come il “Mercatino dei giocattoli”, potrebbero contribuire a trasformare il Miralfiore nella casa comune dei pesaresi. Casa nella quale la serenità, l’armonia e il benessere potranno rappresentare gli elementi qualificanti di un luogo capace di favorire la complicità nel conseguire un obiettivo comune e la socializzazione intergenerazionale".

ale.maz.