Incubo Processionaria, foto. Attacca i pini, è pericolosa per l’uomo

Massiccia infestazione, colpiti soprattutto gli alberi piantati sotto gli 800 metri di altitudine. Ecco come proteggersi FOTO L'insetto SCHEDA Cos'è e come si combatte

Pesaro, infestazione da Processionaria del pino

Pesaro, infestazione da Processionaria del pino

Pesaro, 8 marzo 2016 – Una massiccia infestazione di Processionaria (foto) del pino (Thaumatopoea pityocampa: clicca e leggi la scheda) è in corso nei boschi e sugli alberi della provincia di Pesaro e Urbino.

Ad essere colpiti sono soprattutto i pini piantati al di sotto degli 800 metri di altitudine, come la Foresta Demaniale delle Cesane, nei comuni di Fossombrone, Urbino e Isola del Piano, particolarmente interessata dall’infestazione nei versanti più caldi e riparati, esposti a sud.

La processionaria del pino è un insetto che attacca soprattutto il pino nero, pur essendo facile trovarlo anche su altri pini e addirittura sul cedro, e deve il suo nome alla caratteristica di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.

E’ un insetto tra i più distruttivi poiché capace di defogliare completamente gli alberi attaccati. A fare i danni sono le larve – i cosiddetti bruchi - che dalla fine di agosto, periodo in cui si schiudono le uova, al successivo mese di aprile, mese in cui solitamente si interrano, brucano letteralmente la chioma degli alberi.

Durante i mesi invernali le larve svernano negli inconfondibili nidi bianchi cotonosi costruiti sui rami dai quali fuoriescono nelle giornate più calde. A causa dell’andamento particolarmente mite dell’inverno la brucatura, quest’anno, è stata quindi particolarmente intensa.

La presenza massiccia di queste larve desta preoccupazione sia per i danni notevoli alle piante attaccate, spesso completamente defogliate e soggette a progressivo deperimento e ad attacchi di parassiti secondari, sia perché le stesse possono essere dannose per l’uomo e per gli animali.

Tali bruchi, infatti, sono ricoperti da una fine peluria urticante che, se giunge a contatto con la pelle, può provocare eritemi pruriginosi molto fastidiosi. Conseguenze più gravi si possono avere se i peli giungono a contatto con gli occhi, la mucosa nasale, la bocca o quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive.

Occorre pertanto evitare di entrare in contatto con tali bruchi lavando abbondantemente le parti eventualmente colpite e rivolgendosi al medico se necessario per le terapie più opportune. Analoghe indicazioni possono essere date anche per gli animali e soprattutto per cani che vanno portati immediatamente dal veterinario se l’irritazione interessa la bocca.