
Stefano Lanna davanti a Villa Baratoff (foto d’archivio): nel tondo, i carabinieri del Nas
Pesaro, 13 marzo 2025 – I carabinieri del Nas a Villa Baratoff, l’ex convento dei missionari comboniani in via dell’Angelo Custode, ora in comodato d’uso all’associazione fondata da uno chef che ospita oltre 40 persone, ma senza essere né struttura ricettiva né altro. Eppure quella villa con 50 stanze è presente su booking.com, popolare piattaforma di prenotazioni alberghiere. I sigilli sono stati messi alla cucina e alla mensa dopo averne accertato le precarie condizioni igieniche e la presenza di prodotti scaduti in frigo, tutti sequestrati.
Sequestrati anche prodotti di origine animale per gli accertamenti del caso da parte del servizio veterinario dell’Ast. Il Nas di Ancona, lunedì scorso, ha fatto una visita a sorpresa insieme al servizio igiene alimenti dell’Ast di Pesaro intimando il divieto. Contemporaneamente il Nas ha inoltrato al sindaco Andrea Biancani una richiesta formale di chiudere l’intera struttura che, stando agli accertamenti effettuati dagli inquirenti, non avrebbe alcuna licenza né come struttura ricettiva né per la preparazione e somministrazione degli alimenti.
Fino al 2022, per 82 anni, la villa ospitava i missionari comboniani poi vi si è insediata l’associazione “Laudato sì”, il cui fondatore si chiama Stefano Lanna, di professione chef. “Ci sono 42 persone nella struttura, di cui 12 bambini, di età compresa tra i 15 giorni e i 17 anni – racconta lo stesso Lanna -. Ma quella è casa mia, e io a casa mia faccio come mi pare. Quelli che vengono da noi vivono con noi e ci sono anche quelli che hanno la possibilità di darci un piccolo contributo, e lo danno. Non abbiamo ospiti, abbiamo mamme vittime di violenza. Stiamo facendo un progetto solidale. Anche il Comune ci segnala dei nominativi? Assolutamente sì, ce li ha segnalati, anche se non abbiamo un accreditamento. Siamo una semplice realtà di laici del terziario francescano e abbiamo creato un progetto sociale aiutando le persone più fragili. Abbiamo preso questa casa per dare un supporto a chi ha bisogno. Tutto qui è, una cosa molto semplice”.
Il sindaco Andrea Biancani, tuttavia, raggiunto telefonicamente, riferisce di non sapere nulla della vicenda, suggerendo di parlare con l’assessore ai servizi sociali Luca Pandolfi il quale però non ci ha risposto. Accoglienza e carità cristiana, quindi, sarebbero alla base del progetto, secondo il fondatore e benefattore Stefano Lanna che tuttavia conferma la mancanza di autorizzazioni sia per gli alloggi sia per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, pur avendo, a “casa sua” un sacco di persone alloggiate. “Mi ha fatto un po’ strano questo controllo, sinceramente, non abbiamo dei vincoli particolari, io non sono in un’attività ricettiva. Io ho semplicemente preso in comodato d’uso la casa dei comboniani, versando un piccolo contributo”.
E a cercarla sul web, quella stessa struttura, non mancano le sorprese. Villa Baratoff, ad esempio, è presente su booking.com, (la possibilità di prenotazione, tuttavia, ieri era disabilitata) dove viene descritta come “alloggio interamente non fumatori e posizionato a 31 km da Aquafan. Presso questo affittacamere, ogni camera prevede un armadio. Presso Villa Baratoff, tutte le camere dispongono di bagno privato e lenzuola”. Tra le recensioni non tutti sono rimasti soddisfatti. Ad esempio, c’è chi, in data 17 febbraio 2025 contestahe “non è un hotel né un B&B, è una struttura religiosa (missionari comboniani) che affitta stanze. Le stanze sono un misto tra un ostello spartano, un convento e una casa-famiglia. Noi abbiamo deciso di non fermarci, avremmo preferito maggiore chiarezza in fase di prenotazione. E un ostello non si paga quanto un hotel”. “Grati per averci dato l’opportunità di rimborsarle il costo della camera – si legge nella risposta - e faremo tesoro del suo feedback per migliorare il nostro servizio. Ci auguriamo che, nonostante questo inconveniente, possa in futuro considerare di darci un’altra opportunità”.