A.M. pesarese, libero professionista, racconta la sua esperienza al pronto soccorso (foto) del San Salvatore: "Poco prima delle 15,00 di domenica 18, sono scivolato sul primo gradino di una piccola rampa esterna in marmo. Il dolore per il trauma alla schiena era forte e mi sono procurato una profonda ferita all’avambraccio destro, con perdita abbondante di sangue. Mi faccio accompagnare subito al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore dove arrivo alle 15,15 con gli indumenti bagnati e sporchi di sangue. Non sapendo che avrei dovuto entrare all’interno della zona Triage attendo 10 minuti nella sala d’attesa, poi vedendo che chi arrivava entrava, decido di entrare anche io. Dopo pochi minuti vengo fatto stendere sul lettino, mi medicano la ferita e poi applicano una fasciatura provvisoria. Durante la medicazione l’infermiera, molto gentile, mi rivolgeva alcune domande alle quali rispondevo. Per lenire i dolori mi consegna del ghiaccio dopo avermi proposto la Tachipirina ed infine mi dice di aspettare in sala d’attesa. Al Pronto Soccorso non c’è nessuno che accoglie in sala d’attesa i nuovi pazienti e li fa entrare con ordine e al momento opportuno per il Triage. Talvolta arrivano in 3-4 persone per accompagnare il loro infortunato ed entrano tutti dentro. Un giovane con 2 cellulari, uno all’orecchio e l’altro in mano per messaggiare contemporaneamente ha passeggiato avanti e indietro al di là della porta vetrata per 15 minuti. La sala d’attesa del Pronto Soccorso di Pesaro è una stanza di circa 30 metri quadri e dove talvolta si trovano 40-50 persone di cui alcune in carrozzella; è servita da un unico bagno destinato contemporaneamente a disabili, donne e uomini. Il coprivaso è rotto a metà e non c’è porta-rotolo per la carta igienica; nelle mie 7 ore di attesa nessuno degli addetti alle pulizie è entrato. Dopo quasi 7 ore di attesa, alle ore 22,00 l’infermiera si è affacciata chiamando il mio nome. In sala d’attesa erano restate altre 10 persone e tutte arrivate dopo le 17,00. Dall’inizio del processo di Triage (ore 15,47) nessun infermiere si è fatto vedere in sala d’attesa: ma l’infermiere del triage non dovrebbe attuare tutte le attività necessarie a ridurre il rischio derivante dal prolungarsi dell’attesa informando il paziente? Non dovrebbe intervenire se la situazione del paziente peggiora? Mi domando quanti medici e quanti infermieri erano presenti nel Pronto Soccorso il pomeriggio domenica 18 agosto in una città turistica come Pesaro e con il Rof in pieno svolgimento. Esiste un protocollo del Pronto Soccorso di Pesaro con i tempi massimi di accesso? Altrove il tempo massimo di accesso per il codice verde, è indicato in 120 minuti. Finalmente alle ore 22,22 sono uscito con 11 punti di sutura esterni e 3 interni ed un persistente male alla schiena e anche alla testa. Il referto di Pronto Soccorso che mi è stato consegnato sarà esaminato da un medico e da un legale per le imprecisioni e le gravi affermazioni riportate. Se in futuro malauguratamente dovessi nuovamente aver bisogno di un Pronto Soccorso, mi rivolgerei a quelli della vicina Romagna".
CronacaProfessionista denuncia: "Sette ore di attesa per dei punti di sutura"