
È tornato a crescere rigoglioso, nei pressi della pieve di Santo Stefano di Gaifa, il campo-vetrina con le varie specie...
È tornato a crescere rigoglioso, nei pressi della pieve di Santo Stefano di Gaifa, il campo-vetrina con le varie specie di farro e grano curato da Prometeo, l’azienda urbinate che ha segnato la riscoperta del cereale. Per conoscere sempre meglio il campo didattico aperto a tutti e le potenzialità del farro, è stato organizzato martedì un evento per gli addetti ai lavori, che vedrà un’edizione aperta a tutti sabato 21 giugno. A curare l’evento, assieme a Prometeo e al Circolo Culturale di Gaifa, c’era Slow Food Urbino. "È stato fatto un viaggio, che sabato prossimo replicheremo, nella storia dei frumenti – spiega la presidente Silvia Mottolese – con la guida sapiente di Massimo Fiorani, patron di Prometeo, il quale a circa una cinquantina di cuochi dell’alleanza di Slow Food e a molti altri ristoratori della zona e non solo, ha spiegato la storia millenaria del farro". Dopo una cena, ovviamente a base di farro, curata dallo chef Cristian Sartori de L’Arcimboldo, Mottolese ha parlato di spopolamento delle aree interne: "La terra senza contadini fa deserto – chiude Mottolese – è quindi importante riuscire a riportare la vita in queste terre e riappropriarsi di un sano senso di lentezza".
gio. vol.