Provincia: il ribaltone mancato. Il centrodestra non sfonda. E Gambini resta fuori: è ottavo

Seimila voti in più non bastano: gli eletti in Consiglio sono sei da una parte e sei dall’altra. Per una manciata di preferenze il centrosinistra ha evitato di andare in minoranza.

Provincia: il ribaltone mancato. Il centrodestra non sfonda. E Gambini resta fuori: è ottavo

Seimila voti in più non bastano: gli eletti in Consiglio sono sei da una parte e sei dall’altra. Per una manciata di preferenze il centrosinistra ha evitato di andare in minoranza.

Circa duecentoventi voti (ponderati) hanno impedito al centrodestra di vincere per davvero le elezioni provinciali. Chiamatela vittoria di Pirro o vittoria mutilata, come preferite: sta di fatto che nel giorno del successo che doveva essere storico, il centrodestra non è riuscito a prendere la maggioranza in consiglio provinciale. Avrà sei consiglieri come il centrosinistra, che però può contare anche sul voto del presidente Giuseppe Paolini e quindi, di fatto, ha ancora la maggioranza, per quanto fragile. Sono mancati, appunto, 220 voti, quelli che avrebbero consentito al centrodestra di prendersi il settimo consiglierere e di conquistare davvero il feudo inespugnabile. Una cosa, a proposito di vincitori e sconfitti, è certa: la clamorosa esclusione di Maurizio Gambini, sindaco di Urbino. E’ arrivato addirittura ottavo tra i suoi, con una distanza di 600 voti dall’ultimo posto utile e superato anche da Alessandra Serafini, vicesindaco di Acqualagna. Una debacle.

Nonostante tutto questo, il deputato Mirco Carloni non rinuncia alla narrazione della vittoria, anche perché comunque la sua Lega ha tre dei sei eletti: Nicolò Pierini, Luca Serfilippi ed Enrico Rossi, sindaci di Piandimeleto, Fano e Cartoceto: "Un risultato storico – ha detto Carloni – Il centrodestra che oltre a superare il centrosinistra propone una classe dirigente giovane e preparata. Ottimi sindaci e gente in gamba. Capisco che bisogna sempre ribaltare la verità – attacca, riferendosi ai commenti dell’altro fronte – ma siamo di fronte ad un fatto incontrovertibile. Altra cosa: dobbiamo avere il coraggio di pensare in grande perché anche a Pesaro c’è un cambio in vista".

Ma a dire molto del risultato e della rivendicazione della vittoria era ieri mattina il sorriso a 32 denti di Palmiro Ucchielli: aveva tutto meno che la faccia della sconfitta. "Ha ragione lui – ammette un rappresentante di centrodestra – è assurdo dire che abbiamo vinto. Nell’ultimo incontro dei nostri, le segreterie dei partiti puntavano addirittura alla vittoria per 8 a 4, e invece è finita 6 a 6".

Breve parentesi per chi non è avvezzo alle elezioni provinciali. Sono elezioni di secondo livello, alle quali partecipano come votanti consiglieri comunali e sindaci. Il loro voto è appunto ponderato in base alla grandezza dei Comuni: per intenderci, il voto di un rappresentante di Pesaro ha un peso ben diverso da quello di Peglio. Avendo il centrodestra vinto alle scorse comunali sia a Fano che a Urbino e potendo contare sulla maggioranza dei Comuni, aveva proprio per questo la chance storica che non è riuscito a sfruttare fino in fondo. Ha ottenuto 48.966 voti ponderati con la sua lista ‘La Nuova Provincia.Pu’ contro i 42.150 della lista di centrosinistra ‘La Casa dei Comuni. Provinciali 2024’. Poi le preferenze si trasformano in seggi nel consiglio provinciale: le seimila preferenze in più non sono dunque bastate al centrodestra.

Gli è probabilmente mancata una manciata di voti dei civici, da qualche piccolo Comune dal quale evidentemente non è partita la spinta alle urne.

Parla apertamente di vittoria l’ex sindaco Matteo Ricci: "Buon risultato del centrosinistra nelle Marche alle elezioni provinciali di secondo livello. Nonostante le sconfitte alle recenti amministrative in città importanti come Ancona, Fano, Osimo e Recanati, il centro sinistra mantiene la maggioranza delle province di Pesaro, Ancona e Ascoli, tre province su cinque".

Quanto agli eletti, i più votati dono stati Nicolò Pierini, sindaco di Piandimeleto nel centrodestra e Gabriele Giovannini, vicesindaco di Mercatello sul Metauro nel centrosinistra. In consiglio, oltre Palmiro Ucchielli, entra anche Oriano Giovanelli, a proposito di gente che sul palco della politica ci sta da decenni. Pesaro elegge Anna Maria Mattioli per il Pd e Daniele Malandrino per Fratelli d’Italia. Fano promuove soltanto il sindaco Serfilippi, mentre non ce la fa l’ex assessora Pd Sara Cucchiarini. Fossombrone passa con l’assessora Laura Giombini. Ecco, c’è chi dice che Fossombrone abbia fatto da ago della bilancia. Chissà.

Roberto Fiaccarini