Punto nascita, non c’è fretta "Sbagliato riaprire adesso"

A una settimana dal ripristino dei reparti a Pesaro, altolà di Serfilippi (Lega): "Si rischia di sguarnire Urbino, i medici che coprono i turni sono gli stessi"

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E’ il 5 dicembre la data cerchiata in rosso sul calendario per la riapertura del punto nascita a Pesaro dopo due anni di ’purgatorio’ in attesa che ci si liberasse dalla maledizione del Covid. Ma a distanza di poco più di una settimana dal traguardo, di cui si è fatto alfiere il consigliere regionale di Fd’I Nicola Baiocchi, c’è chi avanza dubbi sull’opportunità di ’sdoppiare’ il reparto sui due presìdi, ed è anch’egli un esponente della maggioranza al governo in Regione. Si tratta del fanese Luca Serfilippi, consigliere della Lega, con un intervento destinato a creare qualche scossone nei delicati equilibri politici del governo regionale, dove le differenze di vedute in tema sanitario tra i due principali partiti di maggioranza non sono una novità.

"Ad oggi – spiega Serfilippi – la riapertura del punto nascita di Pesaro comporterebbe gravi criticità per la copertura dei turni al punto nascita di Urbino, già da dicembre". Meglio rimandare all’anno nuovo, suggerisce il consigliere della Lega, "successivamente alla costituzione della nuova Ast (azienda sanitaria territoriale) di Pesaro e Urbino".

Il problema con Urbino nasce dal fatto che "l’ospedale, per la copertura dei turni medici della Pediatria, utilizza la stessa ditta aggiudicataria della procedura bandita dall’Azienda Marche Nord. Con la riapertura del punto nascita di Pesaro non riuscirebbe a garantire la piena copertura dei turni già preventivati per il presidio di Urbino. Ma la copertura dei turni medici è un requisito essenziale per l’attività dei punti nascita, al fine di garantire la massima sicurezza alle future mamme e ai loro neonati, oltre che una gestione ottimale dei medici ginecologi, pediatri e di tutto il personale infermieristico e oss".

Ma quella che per Serfilippi sembra una scelta di buonsenso, a livello politico sarebbe un boccone amaro da far digerire, soprattutto dopo che l’attesa riapertura è già slittata una volta: il reparto doveva riaprire a settembre, ma poi si allungò fino a dicembre per un problema di personale. Ad oggi sono già state attivate tutte le procedure per l’attivazione del Dipartimento materno-infantile su Pesaro (avvio delle procedure per il reclutamento di personale, aggiudicazione della procedura per la copertura di turni medici), "ma vista la carenza di personale a livello provinciale – insiste Serfilippi –, sarebbe meglio affrontare la questione dopo la costituzione della nuova azienda sanitaria locale, superando i campanilismi per una migliore integrazione dei servizi ospedalieri tra i presidi di Fano, Pesaro e Urbino. Se serviranno due o tre mesi in più non cambia nulla, prima di tutto c’è la qualità del servizio offerto alle mamme e ai neonati". Mamme che però spesso, nell’ultimo anno, sono andate a partorire altrove.

Benedetta Iacomucci