DANIELE SACCO*
Cronaca

Quando papa Leone fece fuggire Attila a gambe levate

Questa è l’ultima volta che parlerò di un papa Leone. Abbiamo approfondito Leone III, che incoronò Carlo Magno. Mi è...

Questa è l’ultima volta che parlerò di un papa Leone. Abbiamo approfondito Leone III, che incoronò Carlo Magno. Mi è stato chiesto di tornare sulla figura di Leone I, colui che fermò l’avanzata degli Unni in Italia, poiché avevo trattato il tema soltanto di sfuggita. Leone (Magno) fu il papa che riuscì ad ottenere la "superiorità certificata" del vescovo di Roma (ossia il papa stesso) sugli altri vescovi cristiani. Fu l’imperatore Valentiniano III a sancirla. Peccato che i colleghi, vescovi d’Oriente, non fossero molto d’accordo e la vertenza si trascinò per molto tempo. A onor del vero, in seguito, anche gli stessi arcivescovi di Ravenna, che erano potentissimi, mostrarono scarsa tolleranza nei confronti di quella supremazia. Su Leone sono ricamate molte leggende che diventano "storia". La leggenda maggiore riguarda il suo incontro con Attila. L’unno, dopo essersi fissato a Milano, conquistando la città, discese con il suo esercito per la penisola italiana. Correva l’anno 452. Papa Leone salì da Roma per incontrarlo e parlargli. A questo punto la leggenda si sdoppia, si triplica, si quadruplica. Secondo alcuni Attila vide il papa con alle spalle gli apostoli Pietro e Paolo, una apparizione divina che spaventò a morte l’unno, tanto da farlo tornare sui suoi passi. Secondo altri alle spalle del papa fiammeggiava la spada del Dio degli eserciti. I meno inclini al sovrannaturale hanno scritto che Leone si presentò con dei carri colmi di oggetti preziosi. Ognuno la interpreti come desidera, tanto la verità non la sapremo mai, fatto sta che Attila girò i tacchi e tornò sui suoi passi. Ci pensarono i vandali, tre anni dopo, a non fermarsi e a saccheggiare Roma.

docente di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale, Università di Urbino

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