ALICE MURI
Cronaca

Quel bonus che sa di elemosina. Lavoratori della Lidl in sciopero : "L’azienda è ricca, a noi le briciole"

Fiscaletti, Cgil: "A fronte di utili per 250 milioni l’anno, l’azienda si è presentata con una proposta inaccettabile: 150 euro di buoni spesa. I lavoratori meritano di più. E gli orari cambiano da un giorno all’altro, preavviso minimo".

Il presidio ieri mattina davanti alla Lidl della Torraccia fatto dai lavoratori che hanno scioperato. Alcuni clienti solidali con loro

Il presidio ieri mattina davanti alla Lidl della Torraccia fatto dai lavoratori che hanno scioperato. Alcuni clienti solidali con loro

Chiedono un contratto integrativo dignitoso i lavoratori della Lidl, azienda della grande distribuzione con punti vendita in tutta Italia ma anche in Europa. Così ieri mattina, come accaduto anche in altre città, i lavoratori del supermercato pesarese hanno deciso di scioperare per l’intera giornata e di riunirsi in presidio di fronte alla sede di via Gagarin.

"Qui sono riuniti i lavoratori dei punti vendita della nostra la provincia (Pesaro e Marotta, ndr.) – dice Roberto Fiscaletti, segretario Filcams Cgil Pesaro e Urbino -. A fronte di una trattativa che dura ormai da tanto tempo, l’azienda che in media fa 250 milioni di euro in utili all’anno, si è presentata al tavolo con una proposta inaccettabile, cioè 150 euro di buoni spesa, per altro della stessa Lidl. Crediamo che i lavoratori meritino molto di più".

A Pesaro ci sono 23 dipendenti, a Marotta 17 e la stragrande maggioranza è rappresentato da donne. "A fronte di quei risultati aziendali – continua Fiscaletti - noi avevamo richiesto la possibilità di discutere soluzioni che permettessero di erogare maggior salario ai dipendenti, sia un fisso aggiuntivo, che un salario variabile in termini di premi di risultato. Nessuna di queste opzioni è stata presa in considerazione. Inoltre – aggiunge - non ci sono state date neanche risposte adeguate sull’organizzazione del lavoro".

I problemi principali al centro della vertenza dei lavoratori Lidl riguardano i carichi di lavoro, come ci spiegano anche le manifestanti, ma anche la programmazione e la certezza degli orari di lavoro, dove accade spesso che possano cambiare da un giorno all’altro con un preavviso minimo e con una flessibilità estrema, che non tiene in considerazione dell’equilibrio dei tempi di vita e di lavoro delle maestranze.

Da sottolineare anche che il 75% dei lavoratori ha un contratto part-time, come spiegano le lavoratrici in presidio, che va dalle 20 alle 30 ore settimanali, ma quasi sempre vengono richieste tante ore supplementari.

"Quando però si richiede all’azienda la possibilità di estendere i contratti ai full-time, la risposta è sempre negativa – dice Fiscaletti, che sullo sciopero di ieri sottolinea -. L’adesione è stata altissima perché hanno scioperato tutti i lavoratori dei due punti vendita della provincia, ad eccezione delle figure apicali".

Durante il presidio i lavoratori hanno consegnato dei volantini per informare i cittadini delle ragioni dello sciopero. "In tanti hanno espresso solidarietà – dicono i manifestanti -. E c’è anche qualcuno che è tornato indietro e per oggi non ha fatto la spesa".