Quel migliaio di fedeli che lo ha seguito fino in piazza

Migration

Il suo primo saluto,attraversando il Duomo dopo la lunga celebrazione che lo ha consacrato Arcivescovo di Pesaro, è stato un affettuoso ciao con la mano, accompagnato da un sorriso un po’ imbarazzato, che celava umiltà e desiderio di incontro nel nascondimento. Avesse potuto, Monsignor Salvucci avrebbe evitato il bagno di folla all’uscita della Cattedrale, ma l’abbraccio dei pesaresi imponeva una corresponsione che c’è stata, pur sobria, essenziale, semplice. Sono i primi tratti del profilo del nuovo Arcivescovo, che la gente ha conosciuto domenica 1 maggio nella ordinazione in Cattedrale.

Quando l’assemblea si è sciolta, dopo un fragoroso applauso, il corteo si è mosso verso piazza del Popolo, accompagnato dalle note della banda di Candelara, preceduto dalle autorità civili e militari con il sindaco Ricci in testa e seguito dalla folla. In tutto un migliaio di persone che ha atteso in piazza del Popolo il primo discorso dell’Arcivescovo Sandro Salvucci, introdotto dal sindaco Ricci che ha ricordato la figura di "don Gaudiano, il prete degli ultimi, colui che ha aperto gli occhi della città sugli emarginati. Don Gaudiano è stato un grande esempio e le sue opere che ancora continuano grazie alla generosità dei pesaresi, ne sono la dimostrazione". Carità dunque, la parola che ha segnato anche il discorso di Monsignor Salvucci alla città, durato tre minuti e ventisette secondi: "Siamo qui per camminare insieme, nel tempo che Dio ci darà. Io sono un discreto camminatore, mi affiancherò alla comunità cristiana nel percorso che faremo con la comunità civile, cercando una intesa profonda. Voglio ringraziare Pesaro per la grande manifestazione di affetto e accoglienza che ha avuto nei miei confronti. Vedo attorno a me gesti solenni da parte delle istituzioni civili e militari e da parte della gente. Ma io vorrei che questa festa non fosse per me, ma fosse una festa di popolo. Rifuggo i riflettori, anche se in questo ultimo periodo ho dovuto assecondarli. In queste ore sto ricevendo inviti da più parti. Sarà un grande piacere scoprire questa città a cominciare dagli ultimi. Non c’è cosa più grande della carità e dell’amore che Dio ha per noi e che noi possiamo dare agli altri. Credo che su questo possiamo ritrovarci anche con chi ha altre fedi. Dio ama. La mia missione sarà quella di stare vicino a chi fa più fatica a camminare, impiegheremo tutte le nostre energie per promuovere l’uomo in tutte le sue forme, con attenzione particolare a chi resta indietro. Grazie di cuore". Monsignor Salvucci ha quindi salutato le autorità militari e civili e infine la sua nuova gente nel momento conviviale di palazzo Baldassini.

Davide Eusebi