
Nell’anno in cui è stato centrato il massimo traguardo, si giocano la B le rivali dei pesaresi. E’ la certificazione di un campionato durissimo .
Il sospetto c’era, da tempo, adesso arriva la certezza. La Vis ha militato nel girone più competitivo della Serie C, onorandolo fino in fondo e perdendo solo da una finalista. Lo dimostra il fatto che due squadre del raggruppamento sono arrivate a giocarsi la Serie B, dopo aver eliminato le seconde degli altri gironi. E un’altra ha portato a casa la Coppa Italia: proprio quel Rimini fatto fuori dai pesaresi nel primo turno nazionale dei playoff in una doppia sfida epica. Tutto questo nell’anno in cui la Vis ha centrato il massimo traguardo della sua storia: l’approdo tra le prime 8 dei playoff, dopo il sesto posto nella stagione regolare. Nel finale della quale ha addirittura conteso il quarto al Delfino, oggi grande protagonista. Averlo fatto in un contesto simile accresce sensibilmente i meriti dei biancorossi. In genere, si attribuisce l’appellativo di ‘girone di ferro’ a inizio stagione, sulla base di parametri piuttosto aleatori. Altra cosa è verificare ora, prove alla mano, che il meglio della categoria stava proprio nel raggruppamento centrale (dove grandi squadre hanno rischiato di retrocedere). E che la Vis è stata tra le migliori di quel lotto di squadre. Oltretutto, Ternana e Pescara hanno eliminato nettamente Vicenza e Cerignola. Come dire: non c’è stata partita. Evento piuttosto raro, quando si arriva a doppie sfide di questa portata. La finale sarà dunque Ternana-Pescara: andata lunedì 2 giugno al Liberati (ore 21,15), ritorno sabato 7 giugno all’Adriatico (ore 21,15), con eventuali supplementari e rigori. Pienoni assicurati, come lo sono stati anche per le semifinali. I quasi ventimila dell’Adriatico per Pescara-Cerignola (225.000 euro di incasso) costituiscono il massimo stagionale per l’intera serie C. Fra otto giorni succederà altrettanto, dopodiché si arriverà all’incredibile. Che il Pescara avrà incassato in 4 gare interne dei playoff circa 730.000 euro, quasi come in tutta la stagione regolare. In campionato, vittoria del Pescara a Terni (1-2) e 0-0 al ritorno. Tempi remoti, visto che si trattava della prima giornata. Tempi lontani anche quelli in cui Silvio Baldini, alla vigilia di un Pescara-Legnago e in un clima di contestazione, pronunciava questa frase: ‘Siamo ancora il brutto anatroccolo, ma a maggio diventeremo un cigno bellissimo’. Profetico. L’epilogo dei playoff, unito alle incertezze su altri fronti (in B per il caso Brescia si arriverà a disputare il playout il 15 e 20 giugno) tiene sostanzialmente fermo il mercato della C. A partire da quello degli allenatori. Roberto Stellone, legato alla Vis da lungo e sostanzioso contratto (con super clausola di rescissione), è nel mirino di diverse società, per ovvi motivi. Il tecnico biancorosso ha fatto capire che può essere eventualmente tentato solo da un’offerta irrinunciabile proveniente da società delle categorie superiori. Le sue parole, nel post partita di Pescara, non hanno dato certezze, con quel ‘nel calcio mai dire mai’.
Ieri, intanto, il Tribunale federale nazionale si è pronunciato sulle società deferite per i mancati pagamenti: 9 punti di penalizzazione alla Triestina e 14 al Messina (oltre a varie inibizioni) da scontare nella prima stagione utile.