Quelli che mangiano male. E poi neanche si curano

E’ il profilo medio di chi percepiva nel 2022 il reddito di cittadinanza: e ora?

Quelli che mangiano male. E poi neanche si curano
Quelli che mangiano male. E poi neanche si curano

I numeri del disagio sono tali da imporre una mobilitazione generale. L’Osservatorio sulla povertà non solo continuerà, ma da ieri ha allargato alla sanità regionale e ai sindacati confederali il tavolo di lavoro. Per attuare politiche sociali efficaci è necessario misurare la realtà: da qui l’importanza dell’Osservatorio. Il sindaco Matteo Ricci riguardo il disagio abitativo, ieri a Palazzo Montani Antaldi, ha osservato quanto questo sia stato appesantito dallo sviluppo del turismo in città.

L’appetibilità di Pesaro, destinazione turistica ha spinto gli affitti brevi a discapito della disponibilità in città di appartamenti per famiglie, lavoratori. Altra criticità colta dal sindaco Ricci è stata la fine del Reddito di cittadinanza, provvedimento che sparirà dal 31 dicembre 2023 per essere sostituito, dal 1 gennaio dall’assegno di inclusione. "Si conosce giusto il nome – è stata la chiosa dell’assessore Luca Pandolfi –: che cosa accadrà dopo? Gli strumenti cessano, ma le persone in carico restano con i loro bisogni concreti a cui rispondere". A leggere i dati relativi all’esperienza pesarese del redditto di cittadinanza è stato interessante: i percettori nel 2022 sono stati circa 4mila. Il profilo medio? Tra i 46 e i 65 anni di età; in nuceli familiari unipersonali. Leggera predominanza di donne che non hanno maturato esperienze lavorative per occuparsi prima ai figli e poi ai genitori anziani. Tra gli uomini, over 50 anni, espulsi dal mercato del lavoro e difficilmente ricollocabili. Sono state persone con una bassa scolarizzazione, massima licenza media; con scarse competenze digitali; sono persone con problematiche di salute e sono persone con invalidità comprese tra il 45% e il 75%. Sono persone che si trovano in grave deprivazione: rinunciano ad una alimentazione adeguata, completa di carne e pesce, ogni due giorni; non si possono permettere ambienti adeguatamente riscaldati; non possono comprare la lavatrice o non possono mantenere il bollo, assicurazione e la manutenzione di un’automobile. Se si ferma, la macchina resta ferma per mesi. Non possono permettersi spese improvvise e nemmeno visite specialistiche e quindi rinunciano a curarsi.

Solidea Vitali Rosati