Gentile signora, non è una decisione che sconvolgerà il mondo, ma d’ora in poi questa rubrica non ospiterà più lettere sui i cani, il che significa soprattutto e in definitiva il comportamento di alcuni proprietari. La presenza dei cani nella vita individuale e sociale di oggi è massiccia, epidemica, globale e di rilevanza generalizzata. Oggi avere il cane è un modo di essere e stare a discutere sui "cattivi" proprietari che lasciano fare ai loro beniamini i loro comodi senza preoccuparsi per niente di quanto ciò possa andare a danno degli altri, sarebbe come dire che noi uomini e donne siamo buoni però ci sono anche i cattivi, che siamo angeli però anche diavoli, che potremmo andare in paradiso ma anche all’inferno, che ci sono gli onesti ma anche i ladri, i gentiluomini ma anche i molestatori. Significherebbe cioè introdurre un racconto sociologico che corre parallelo alla filosofia, tendendo a sfociare nel gran mare dei principi generali mentre i padroni "cattivi" continuano nei fatti a permettere ai loro animali di farla dappertutto senza che loro battano ciglio. Non gli fate le multe? Allora "sequestrategli" il cane per un periodo proporzionale al danno causato. Del "Buco" non parlo nemmeno perchè già la parola da sola fa venire in mente la materia del contendere.
Cronaca"Quello spazio verde diventato uno sgambatoio"