"Quello striscione era la nostra bandiera Va difesa la storia ma anche l’identità"

La rabbia di Francesca Paolucci, sindaco di Tavullia: "Da quattro giorni cerco di parlare con la Soprintendenza, non mi rispondono"

Migration

di Luigi Luminati

Sarà anche il fatto che Valentino Rossi non correrà più, ma chiedere di portare via lo striscione "Grazie Vale", appeso sulle mura di Tavullia, poco prima della sua ultima gara ha un significato tutto speciale. "Credo che Rossi abbia rappresentato molto per Tavullia, per l’Italia e per il motociclismo tutto. Devo dire che mi rimane incomprensibile che una Soprintendenza scopra dopo dieci anni che c’è uno striscione appeso sulle mura e che le deturpa". Francesca Paolucci, sindaca di Tavullia, ha un diavolo per capello. "Intanto lo striscione non è affisso (attaccatoincollato) ma appeso e dunque è facilmente rimovibile in ogni momento senza lasciare alcun residuo o segno di degrado sulle mura storiche del paese".

Poi era lì da un certo tempo.

"Io mi sono insediata da sindaco – dice – per il mio primo mandato, nel 2014, era già presente un maxi striscione a Tavullia dedicato a Valentino e non ho mai pensato fosse necessario espletare ulteriori passaggi burocratici. Due concetti da ripetere: non è un’affissione sulle mura e soprattutto non è pubblicità commerciale: è chiaro questo". Non tutti i cittadini, dunque. apprezzano Vale, anche nel suo Paese?

"Prendiamo atto del fatto che un nostro concittadino abbia fatto una segnalazione alla Soprintendenza per lo striscione e un’altra per un parco giochi per i bambini. In in via precauzionale abbiamo rimosso lo striscione che, come tutti possono vedere, in questi anni non ha minimamente impattato sulle mura né da un punto di vista strutturale né da un punto di vista estetico. Rimuovere quello striscione crea però un danno alla comunità di Tavullia. Valentino Rossi prima di essere un fenomeno mondiale è un elemento identitario del territorio. Così come le mura rappresentano la storia di Tavullia, Valentino Rossi ormai ne rappresenta l’identità e quello striscione è un omaggio ad un campione e alla nostra identità".

Il cittadino vive dunque vicino alle mura?

"Il problema non è l’opinione del nostro concittadino, ma le modalità con cui la Soprintendenza è intervenuta".

Ovvero?

"Io credo che un’istituzione non possa fare a meno di un’altra. E se un sindaco telefona alla Sovrintenza per quattro giorni senza avere mai una risposta vuole dire che c’è un vulnus tra istituzioni. Non posso subire un atteggiamento del genere senza protestare e lo farò anche al ministero competente. Basta con questi atteggiamenti".

Lei è molto seccata.

"In questi giorni ho provato a mettermi in contatto con la Soprintendenza più volte ma senza ricevere risposta mentre credo che in questo momento sia doveroso per le istituzioni parlarsi, confrontarsi e giungere ad un punto di incontro che sappia tutelare la storia ma anche l’identità e l’economia di Tavullia. Noi siamo pronti,anche adottando i giusti accorgimenti del caso, a fare la nostra parte". Rossi vale più delle mura?

"Non è questo – risponde la sindaca – il giusto confronto. Le immagini dello striscione appeso alle mura di cinta hanno fatto il giro del mondo raggiungendo milioni di persone e contribuendo a promuovere il nostro Comune. E un richiamo turistico, come il cartello stradale "Tavullia" su cui migliaia di persone hanno lasciato scritto un proprio ricordo, contribuisce a generare economia. Per questo insieme al Fans Club, che ha realizzato lo striscione e a Valentino, siamo convinti di aver fatto qualcosa che vada incontro all’interesse della comunità e del territorio".