Grande partecipazione dei pesaresi alle celebrazioni per il patrono San Terenzio. Una festa piena di spiritualità quella che si è svolta in Duomo a Pesaro e per le vie del centro storico per la processione con le reliquie del Santo. Poi alle 18 la concelebrazione eucaristica alla presenza delle autorità. "E’ con immensa gioia - ha detto l’Arcivescovo – che celebro per la seconda volta il patrono della mia città: un santo, una figura mitica, ma soprattutto un uomo, come tutti noi, che ha vissuto con passione la vita testimoniando Cristo. La nostra chiesa ha conosciuto tante donne e uomini che hanno lasciato il segno, uno di questi è don Gianfranco Gaudiano di cui ricorrono i 30 anni dalla sua morte. La sua opera è diventata una fabbrica della solidarietà". Poi l’arcivescovo ha portato altri esempi: "I volontari del carcere di Villa Fastiggi, dove ci sono 200 persone di cui qualcuno ha ritrovato la fede; gli operatori della Caritas, dove 3 medici psichiatri ricevono gratis soggetti con problemi mentali; la Prefettura, che lavora sull’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra". "Mi appello alle istituzioni – ha concluso – perché altre sfide sono quelle per sostenere le famiglie alla ricerca di un alloggio e perché i giovani non scappino in altri paesi per cercare il lavoro". Durante la celebrazione sono stati ricordati il 60° di sacerdozio di don Giuseppe ("Peppino") Gaudenzi e don Marino Mancini; il 50° di ordinazione diaconale di Renzo Paci, ex impiegato della Cassa di Risparmio di Pesaro e per tanti anni Rabachèn del Carnevale dei ragazzi; il 25° di sacerdozio di don Domenic Felician Petre Antica e don Marcelin Rediu e le religiose suor Emanuela Agiurgoaie e suor Giovanna Bindu Mathew.
Luigi Diotalevi