
La materna di Sterpeti
In questi giorni ai genitori dei bambini che frequentano la materna a Sterpeti e a Isola del Piano è arrivata una richiesta di consenso per effettuare una ricerca a carattere psicologico-sociologico che dovrà coinvolgere i piccoli tra i 4 e i 5 anni. L’indagine è per una tesi di laurea.
La lettera dice: "Gentili genitori, vorremmo proporvi di coinvolgere i bambini di 4 e 5 anni in una ricerca. Il progetto vuole verificare se variabili grafiche del tratto, quali diminuzione del dettaglio e neutralizzazione visiva, possono diminuire la percezione degli stereotipi di genere nelle illustrazioni per bambini di età compresa tra i 4 e i 5 anni. La finalità è quella di fornire strumenti scientifici per la progettazione di immagini illustrate, al fine di migliorare la consapevolezza di chi opera nel settore e produrre materiali che possano raggiungere al meglio fini di inclusione, accettazione e anti discriminazioni".
Più nel dettaglio: "L’attività consiste – prosegue la lettera – nell’osservazione di illustrazioni da parte dei bambini, seguita da domande aperte come: "Quale scena ti piace di più?", "Quale attività vorresti fare?" o "Quale personaggio ti somiglia di più?", per esplorare come le caratteristiche grafiche influenzino la percezione degli stereotipi di genere. La somministratrice coinvolgerà un bambino alla volta, per non più di 5 minuti e sarà presente un’insegnante".
Uno dei genitori ha deciso di non firmare il consenso, probabilmente per diffidenza verso un’indagine sentita come troppo "politicamente corretta" per i suoi gusti.
Però è chiaro quale possa essere il merito di una ricerca del genere. I primi anni di vita sono cruciali per la formazione dell’identità e delle rappresentazioni sociali. La letteratura mostra come i bambini interiorizzino presto norme di genere, anche attraverso media come libri, cartoni e giochi. Un approccio che sperimenti rappresentazioni più neutre o meno stereotipate può contribuire a una maggiore inclusività e apertura mentale fin dalla prima infanzia. D’altra parte, è anche vero che i risultati ottenuti da un campione ristretto per età e per contesto culturale, potrebbero non essere facilmente estrapolabili. La percezione degli stereotipi può variare molto in base a fattori familiari e culturali. Inoltre le domande aperte possono sollecitare risposte difficili da interpretare, dato che i bambini possono essere influenzati da fattori del tutto secondari non legati al genere. C’è poi anche il rischio interpretativo di vedere nelle risposte quello che non c’è.
Adriano Biagioli