"Questura, situazione inaccettabile" Sindacati in rivolta dopo le scosse

I danni riportati dall’edificio rimettono al centro dell’attenzione il tema della sicurezza per gli agenti. Frega (Silp): "I risultati dell’indifferenza della politica". Lanzi (Siulp): "Siamo al punto di non ritorno"

Migration

L’ultima scossa ha "ferito" anche il palazzo della Questura che ha perso pezzi tanto da chiudere ai cittadini l’ingresso all’ufficio passaporti. Ma ha anche provocato uno tsunami di proteste dei sindacati della polizia. Che riportano in primo piano la questione della nuova sede. "Se serviva il terremoto per riaccendere i riflettori sulla questura – attacca Pierpaolo Frega, segretario della Silp Cgil – ne avremmo fatto volentieri a meno. Ma se possa servire a riparlarne, ben venga. Il terremoto certifica l’inidoneità del palazzo, della sicurezza e della sua precaria manutenzione. Negli anni i questori che si sono succeduti, responsabili della sicurezza, purtroppo per loro di fatto sono come medici al capezzale di un moribondo, imploranti che non deceda durante il loro turno. Senza contare che ove i sopralluoghi che si stanno succedendo e se lo sciame sismico continuerà, rischieremo col tempo, inagibilità di uffici, nella migliore delle ipotesi, piani interi nella peggiore e cornicioni sempre più pericolanti". E poi chiama in causa chi deve farsi carico della questione: "Questo è finalmente il conto che la politica, indifferente, oggi deve pagare, ma a farne le spese sono i lavoratori e i cittadini come sempre. La soluzione prospettata della caserma se deve essere, sia, ma ci chiarissero alcuni dubbi: la metratura e la tempistica. I metri così come prospettati sono totalmente insufficienti, mancano accessi, parcheggi e alloggi. Dopo l’annuncio, ad oggi non se n’è fatto ancora nulla. Fate chiarezza e diteci come stanno le cose. Quindi caro terremoto, se volessi continuare a farci compagnia, cerca di essere chirurgico nei danni. Sapendo che se farai danni di ulteriori, saremmo costretti a mettere le tende in piazza del popolo e ‘ciaone’ mercatino natalizio".

Niente sconti anche da parte del segretario provinciale generale Siulp di Pesaro, Marco Lanzi: "La Questura cade a pezzi: inaccettabili le condizioni di lavoro. Siamo arrivati al punto di non ritorno. Il recente terremoto ha provocato vari danni. Ed è inaccettabile che gli uffici della sala operativa e unità di crisi, costituenti il centro nevralgico dell’ordine e della sicurezza pubblica di tutta la provincia e deputate a coordinare anche eventuali soccorsi in caso di calamità, non siano antisismici". Ma non solo: "I locali della Questura di via Giordano Bruno e quelli distaccati di via Giusti sono ora privi di riscaldamento – continua – l’impianto si è bloccato. Per le basse temperature, siamo costretti a lavorare con sciarpe e cappotti". E non è andata meglio l’estate appena passata: "Abbiamo vissuto condizioni opposte per la mancanza di un impianto di climatizzazione che ci ha costretto a sopportare temperature interne molto elevate, parzialmente alleviate da condizionatori portatili che hanno messo a dura prova l’impianto elettrico, anche quest’ultimo inadeguato. C’è muffa nella sala Volanti, ufficio passaporti, ufficio denunce, solo per fare alcuni esempi. E problemi analoghi li stanno vivendo anche i colleghi del Commissariato di Fano. Il sindaco ha definito un risultato storic" l’accordo per una nuova sede nella Caserma Cialdini. Se l’attuale progetto non sarà profondamente rivisto rimarremo fermi all’ennesimo annuncio e i cittadini della provincia e le lavoratrici e i lavoratori della Polizia di Stato continueranno ad avere una Questura che cade a pezzi".